Viviamo nell'”infosfera” una dimensione, per usare una definizione di Luciano Floridi in cui tutti siamo immersi. On life è uno stato, una condizione ibrida che ci vede perennemente connessi. Cambia il modo di essere nel mondo per dirla con Heidegger, ma anche e soprattutto il modo di apprendere.
Dott. Amicucci, lei ha una grande esperienza sul terreno della docenza e della formazione, come ci si deve orientare in questa società complessa e altamente tecnologizzata?
Il tema del sapersi orientare coinvolge ogni persona e ogni organizzazione, perché viviamo un’epoca caratterizzata da continue ondate di cambiamento che ci proiettano, di volta in volta, in territori nuovi ed inediti per l’esperienza umana. Territori nuovi che necessitano nuovi alfabeti, nuove chiavi di lettura ed interpretazione, un apprendimento continuo, come ci sta richiedendo, ad esempio, l’onda della rivoluzione digitale. Orientarsi, quando si è pienamente immersi nelle trasformazioni in atto, non è facile. Abbiamo bisogno di aver chiaro il proprio posizionamento e possedere un sistema con alcuni punti di riferimento. Non siamo più quelli che eravamo, i cittadini dell’epoca industriale, e non abbiamo ancora acquisito una chiara identità di cittadini dell’infosfera, che sanno muoversi agilmente nella dimensione ibrida fisica e digitale.
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