Lo «Zibaldone» come esempio di ipertesto e le idee alla base del metodo montessoriano sono tuttora utili
L’innovazione dei sistemi di apprendimento è in atto, con modalità spesso tumultuose e radicali, e siamo pienamente immersi in un’epoca caratterizzata dall’irrompere continuo di nuovi media, con lo stesso impatto che nella storia dell’umanità è stato della scrittura prima e della stampa poi.
Nel mio ultimo libro, Apprendere nell’infosfera, ho delineato un futuro dell’apprendimento caratterizzato da insegnanti riprodotti in ologramma per essere presenti contemporaneamente in una molteplicità di luoghi, App e ambienti di Intelligenza artificiale che accompagneranno l’apprendimento delle persone nel rispetto dei bisogni, stili, culture di ognuno per tutto l’arco della vita, ambienti di simulazione di operazioni tecniche complesse, dalla microchirurgia alla guida di un aereo,
creati in Realtà Virtuale.
Per immaginare gli impatti di questo nuovo scenario, sono partito da Leopardi e Montessori, che insieme a tanti altri personaggi dell’arte, della letteratura, della scienza del nostro passato, ci danno fondamentali suggestioni per un futuro di umanesimo digitale.
Valorizzare il pensiero e le opere di personaggi che appartengono alla nostra storia culturale, ci permette una forte proiezione progettuale nella costruzione di un futuro sempre più caratterizzato dalla rivoluzione digitale.
Con questa visione, l’innovazione tecnologica che sta profondamente impattando sui sistemi di istruzione in tutto il mondo, non sarà in contrapposizione alla relazione umana, ma potrà invece potenziare e sviluppare le abilità e le potenzialità di ogni persona, se sapremo sapientemente coniugare tecnologia e umanesimo.
Per leggere l’articolo completo clicca qui