Camst è una cooperativa italiana nata nel 1945 a Bologna per offrire servizi di ristorazione.
Nel corso degli anni la cooperativa è cresciuta, si è aperta anche al mercato del facility management, sono nate nuove società attive oggi nella ristorazione collettiva (scuole, aziende, ospedali, case di cura), nella ristorazione commerciale (con il brand Tavolamica), fieristica e nel banqueting (con il brand Dettagli), con una presenza su tutto il territorio italiano, ma anche in Europa.
Oggi Camst group, di cui Camst cooperativa è la capogruppo, è presente anche in Danimarca, Germania, Spagna e Svizzera.
Nel 2022 Camst è stata inserita tra le 200 aziende leader della sostenibilità in Italia per il 2022. La ricerca è stata promossa da “Il Sole 24 Ore” e da Statista, società tedesca specializzata nella raccolta dati. L’analisi si è basata sulla responsabilità delle aziende o Corporate Social Responsability (CSR). Sono quindi state prese in considerazione tre dimensioni: ambientale, sociale e economica.
La cooperativa Camst group può contare su oltre 15 mila dipendenti, di cui circa due terzi sono operativi, ovvero lavorano direttamente sul campo: nelle scuole, negli ospedali, nelle attività commerciali, nelle strutture civili ed industriali e molto altro ancora. Nel 2021 Camst ha prodotto quasi 100 milioni di pasti.
Abbiamo chiesto a Giorgio Baldini, Responsabile della Formazione, di parlarci dell’azienda e di come si articola il training all’interno dell’impresa.
Come si articola la Formazione in azienda?
<<La formazione segue diversi binari: da un lato c’è la formazione per il management, dall’altro ci sono i percorsi pensati per i ruoli più tecnici o operativi.
Parallelamente a questo, troviamo la formazione obbligatoria che, data la natura delle attività esercitate dalla cooperativa, ricopre un significativo segmento di attività, anche in virtù degli obblighi formativi e tecnici che impongono un’attenzione particolare alla sicurezza, all’ambiente ed all’igiene.
Tra le principali iniziative avviate negli ultimi anni, va segnalata la digitalizzazione della formazione grazie a notevoli investimenti nella sperimentazione e nello sviluppo della formazione e-learning, intesa come parte integrante dell’ecosistema per l’apprendimento digitale.
Abbiamo voluto raggiungere tutti i nostri dipendenti oltrepassando le barriere logistiche di una struttura come la nostra, fortemente distribuita sul territorio. E questo non solo per facilitare l’ottemperanza alle normative ma, soprattutto, per aggiungere valore alla formazione di tutto il personale e non solo, come spesso accade, di una specifica élite.
Oltre ad aver rinnovato profondamente l’infrastruttura tecnologica, abbiamo lavorato sui contenuti che sono ora prevalentemente organizzati in pillole formative autoconsistenti, semplici ed intuitive. Non solo, molti contenuti riguardano esclusivamente la sfera individuale del dipendente fuori dal contesto lavorativo, in un’ottica welfare. Questo ci ha permesso e ci consente di raggiungere e coinvolgere progressivamente sempre più dipendenti su tutto il territorio.>>
Quando e come è entrata in gioco Skilla?
<<Siamo partiti nel 2018 col progetto ImpariAmo, a cui Skilla ha contribuito in modo significativo. Con questo progetto abbiamo voluto raggiungere i colleghi distribuiti su tutto il territorio ed in particolare il personale di produzione. Per raggiungere questo obiettivo ci siamo immediatamente resi conto della necessità di proporre contenuti non legati strettamente alle mansioni operative dei lavoratori. Volevamo fornire alle persone qualcosa che le avrebbe aiutate fuori dal lavoro e che non fosse strettamente legato alle loro attività professionali. Coinvolgerli ha significato creare un ecosistema in cui la formazione ha fatto da traino all’apprendimento ma anche al benessere.
ImpariAmo consiste in una selezione di più di 50 pillole formative realizzate a più mani (in alcuni casi dai dipendenti stessi) in cui il contributo di Skilla è stato, sostanzialmente, metodologico: Lorena Patacchini, nello specifico, ci ha affiancati nel costruire un percorso ingaggiante: i contenuti spaziano da approfondimenti sulle competenze digitali a quelli di utilità quotidiana, fino ad arrivare alla lingua inglese. Così facendo non siamo partiti da zero, ma da un “impianto” esperienziale già rodato a sostegno alle nostre iniziative.
Questo primo progetto ha “portato a bordo” un migliaio di dipendenti nel giro di pochi mesi raccogliendo oltre un quarto degli accessi alla piattaforma e-learning, per un valore superiore alle 600 ore di formazione erogata. Un risultato interessante soprattutto in virtù di alcuni elementi fondanti: innanzitutto va sottolineato che questa formazione è facoltativa. Un altro elemento da considerare è la composizione dei contenuti in pillole da pochi minuti ciascuna. Va inoltre rilevata la scarsa digitalizzazione ovvero la poca dimestichezza del personale di produzione nell’uso delle tecnologie.>>
E poi avete continuato con un altro importante progetto…
<<Sì, un altro progetto su cui abbiamo investito recentemente, sempre affiancati da Skilla, è la Scuola dei Mestieri, che ha seguito la creazione del 2019 della Camst Academy. È una modalità formativa strutturata per fornire competenze e conoscenze al personale di produzione che possano essere utili all’azienda ma soprattutto utili alle persone. L’obiettivo principale era mettere a sistema le buone pratiche e farlo, ancora una volta, attraverso la partecipazione volontaria delle persone. Per coinvolgere tutti e fare in modo che il progetto avesse un forte impatto trasversale in azienda è risultato fondamentale il forte commitment del management ed in particolare della direzione generale. Va detto che il settore in cui Camst opera “vive” prevalentemente di appalti: favorire lo sviluppo delle competenze del personale è sicuramente un vantaggio utile alla cooperativa ma anche e soprattutto ai lavoratori che possono spenderle sul mercato del lavoro.
Tra i benefici introdotti dalla Scuola dei Mestieri va segnalata la certificazione, tramite badge virtuale spendibile in rete, delle competenze acquisite favorendo l’occupabilità del personale.
Le competenze oggetto della Scuola dei Mestieri sono divise in tre categorie principali:
- Competenze digitali.
Queste competenze, rese disponibili per la prima volta al personale produttivo, sono disponibili tramite l’App Skilla “Digital Journey”.
Il successo è stato immediato: la modalità proposta ed in particolare l’uso di un dispositivo familiare come il proprio smartphone sta manifestando grade interesse e risultati significativi. - Competenze comportamentali.
Sono le classiche soft skills, tipicamente proposte al management ed ai famosi “colletti bianchi”.
Anche in questo caso abbiamo superato gli stereotipi estendendo contenuti, ritenuti troppo spesso elitari, al personale della produzione. - Competenze tecniche.
Mentre per le precedenti due categorie abbiamo scelto di appoggiarci alle librerie di contenuto Skilla, forti delle competenze interne sui processi e le attività tipiche di settore, abbiamo scelto di sviluppare i relativi contenuti con il supporto di personale interno selezionato e di riferimento per competenza e capacità (best performer).
In questo frangente, Skilla ci supportato nella definizione metodologica della libreria delle competenze tecniche Camst, declinate sui ruoli della produzione.
In merito alle competenze tecniche, stiamo realizzando contenuti che interessano trasversalmente i diversi settori della ristorazione in cui Camst opera (scolastico, sanitario, commerciale, aziendale). Questo perché il nostro interesse primario è quello di condividere e trasmettere al personale la conoscenza e la passione per la notevole varietà e qualità dei processi e delle attività che sottendono al successo della cooperativa di cui loro stessi sono artefici.
Quest’ultimo concetto è radicato nella filosofia della nostra formazione e per questo motivo ci avvaliamo diffusamente della collaborazione di personale interno di riferimento per capacità e competenza (i nostri best performer) che diventa portavoce nel tramettere concetti e passione per un mondo così complesso e denso di opportunità di apprendere.
Il messaggio che desideriamo arrivi ai nostri operatori è, in sintesi, che chi lavora con noi non può pensare di essere un numero, ma parte di una bella realtà.
Il percorso formativo è personalizzato sui diversi ruoli della ristorazione e si articola su 3 livelli successivi di competenza raggiungibili al superamento di uno o più momenti di verifica online e/o in presenza con il Tutor assegnato.
Al termine dell’intero percorso (la cui durata è di circa 3 anni, uno per ogni livello) il personale riceve un badge virtuale che valorizza ed attesta formalmente le competenze raggiunte, pubblicato all’interno della cooperativa e condivisibile in internet.>>
Quali sono i progetti per il futuro?
<<Per il futuro stiamo pensando – ci stiamo già lavorando! – a un nuovo format che si distingue dalle pillole, nella durata e nei contenuti e che affronterà processi ancora più di alto livello.
Stiamo infatti coinvolgendo professionisti e chef riconosciuti e di grande esperienza nel mercato della ristorazione con i quali sviluppare contenuti come ad esempio la valorizzazione dei semilavorati ottimizzando la lavorazione della materia prima piuttosto che nuove proposte di menu economicamente e qualitativamente sostenibili.
Sono temi di grande respiro che solo chi può vantare esperienze nazionali o internazionali può conoscere e raccontare, ma tutti posso imparare. Questo perché è importante per noi che le persone curiose e ambiziose sappiano di essere ascoltate, dentro e fuori dalla mera mansione operativa.
Per facilitare questo processo, il piano per il futuro prevede anche la graduale migrazione dei nostri contenuti all’App Skilla Journey che come abbiamo rilevato e per sua natura, trattandosi di un app per dispositivi mobili, ci permette di arrivare più velocemente ed agevolmente alle nostre persone.
Inoltre, considerando la formazione uno strumento essenziale anche e soprattutto per il nostro personale gestionale, per i nostri manager di riferimento sul territorio ed in particolare le nuove generazioni, abbiamo consolidato un percorso strutturato di coaching. L’obiettivo è da una parte quello di sviluppare competenze fondamentali come l’ascolto, il feedback o ancora il problem solving e dall’altra di assistere e affiancare i dipendenti fornendo loro strumenti adeguati per cogliere potenziali opportunità ed affrontare le difficoltà come ad esempio quelle emerse durate il lungo periodo di pandemia.>>