È nata nel 2005 e l’anno prossimo compirà 20 anni, di cosa parliamo?
Della Pillola Formativa® Skilla, quel concentrato di conoscenza che ha rivoluzionato il mondo della formazione, non più enciclopedica e fatta di classificazioni e definizioni, ma un modello che supera e attraversa i confini disciplinari.
Cos’è una pillola formativa, come è nata, come e da chi viene creata, dall’idea alla produzione?
A raccontarci tutto questo e anche qualche curiosità, è Chiara Moroni, responsabile del Team Sviluppo Editoriale Skilla.
Ma prima riavvolgiamo il nastro e torniamo all’inizio della storia
Nel 2001, Franco Amicucci (fondatore e presidente Skilla) lancia il primo sito di Amicucci Formazione, al cui interno pubblica quelle che definisce “perle”, ovvero micro contenuti di informazione e formazione sul comportamento organizzativo, a disposizione della rete.
Proprio da questa intuizione innovativa arriva il concept della pillola formativa. In tempi in cui la comunità scientifica inizia a parlare di “learning object”, il team di Amicucci Formazione ragiona su come evitare di produrre corsi lunghi e noiosi, abbandonati a metà, e ambisce a trovare il format più adatto ad un pubblico non abituato ai linguaggi della multimedialità.
Sessioni creative, brainstorming, ricerca, riunioni fiume, sperimentazioni, prove ed errori portano nel 2005 alla nascita della prima Pillola Formativa Multimediale® (marchio registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico).
Chiara, presentaci la pillola formativa; cos’è e qual è il suo scopo formativo?
La pillola è prima di tutto una nuova idea di formazione: continua, liquida, coinvolgente. È un format metodologico di strutturazione utilizzato da instructional designer e editor per progettare i contenuti e redigere gli storyboard di produzione; una tecnologia proprietaria alternativa ai classici authoring tool.
Brevità, essenzialità e molteplicità sono i tre inamovibili principi ispiratori che ci hanno guidato in tutti questi anni.
Ogni pillola è un oggetto unico e multiplo, un corso multimediale breve ed incisivo, che affronta una competenza in modo completo e rigoroso; in una manciata di minuti ne focalizza i concetti fondamentali, propone chiavi di lettura e prospettive differenti, stimola l’approfondimento. Il linguaggio proposto risulta immediato, coinvolgente, molteplice, visivo, semplice da memorizzare. La pillola è leggera, racchiude pochi ma essenziali elementi, presentati in modo chiaro e puntuale; dialoga con linguaggi diversi – cartoon, gioco, testo, quiz, arte e letteratura –
capaci di stimolare le diverse intelligenze, attiva efficacemente l’apprendimento in un tempo minimo. La Pillola Formativa® nel tempo si trasforma e cambia veste e contenuti, in una continua evoluzione e aggiornamento per aumentarne l’efficacia didattica e l’incisività comunicativa.
Guardando ciò che il mercato offre, cosa differenzia la Pillola Formativa e la Skilla Library?
Il fatto che alla base ci sia un metodo frutto di lunga e approfondita sperimentazione; la nostra “etichetta di qualità”, la cura di ogni aspetto: il visual, l’equilibrio fra aspetto grafico leggero e spessore dei contenuti, la diversificazione di risorse e linguaggi.
Altro grande punto di forza è la possibilità di personalizzazione. Tutte le nostre pillole sono racchiuse nella Skilla Library, una biblioteca con oltre 360 corsi che propone tantissimi corsi in microlearning sulle soft, business e digital skill, combinabili in tantissimi percorsi formativi personalizzabili. Oltre a quelli che noi pre-impostiamo e suggeriamo, oggi l’HR trainer che gestisce la formazione o l’utente possono scegliere come comporre la propria playlist personale.
Entriamo nel vivo della produzione della pillola.
Partiamo dalla squadra.
Il catalogo di pillole Skilla è nato partendo dall’ascolto attento delle esigenze del cliente; originariamente il team che lavorava alle pillole era lo stesso team di project manager che realizzava i prodotti custom. Ai suggerimenti dei clienti si aggiungevano le intuizioni di Franco Amicucci e gli insight risultanti da studi e ricerche.
Nel tempo è emersa però l’esigenza di poter contare su un Team Sviluppo Editoriale e così, dal 2014, c’è una squadra impegnata nella creazione di valore per il catalogo, sia con la produzione di nuove risorse che con l’aggiornamento del patrimonio già esistente, affinché non sia mai obsoleto. Ad oggi il nostro team può contare sul contributo di 10 persone (a cui si aggiunge la costellazione di figure esterne che collaborano alla produzione).
Com’è organizzato il processo di creazione?
Ad inizio anno, partiamo con la pianificazione per fissare gli obiettivi, i temi che vogliamo sviluppare e i titoli da produrre.
Nel meeting di startup, come responsabile della squadra di Sviluppo Editoriale, individuo la figura di Project Manager che coordinerà il gruppo. Si forma un “team allargato” composto dal nostro di base e dalle figure professionali esterne che si occuperanno di vari aspetti, come la produzione contenuti/testi, editing, cartoon, speakeraggio, video making, post produzione ecc.; nel complesso vengono impegnate dalle 20 alle 30 persone.
Il primo step è quello di studio e ricerca in cui chi gestisce il progetto indaga l’area di conoscenza. In seguito affronta il compito, fondamentale, della granularizzazione, ovvero il modo in cui scomporre il tema in moduli formativi. Dopo la mappatura e la suddivisione, verifica come gestire e produrre i contenuti insieme all’autore/autrice.
Compito del/della PM è anche tenere le fila del progetto in modo da rispettare i tempi attesi per il rilascio. Nella parte cruciale della progettazione didattica ci basiamo sempre sul nostro format metodologico e ogni contenuto deve rispondere ai tre criteri di base di cui abbiamo parlato. Ci occupiamo poi della fase dell’ideazione del concept grafico, della produzione dei contenuti multimediali e di ogni singolo tassello della pillola.
Dell’intero processo, qual è la parte che più ti appassiona?
La parte iniziale mi entusiasma, il momento da cui da un titolo si apre un universo di possibilità, il momento in cui è tutto ancora potenziale e da creare.
Qual è stata la sfida più impegnativa?
Probabilmente, le tematiche ESG, Bilancio e Conto economico; ogni volta che ci addentriamo in campi più tecnici e specialistici sale il livello di difficoltà. Anche dover condensare la mole di informazioni di ognuno degli obiettivi dell’Agenda 2030 è stata una bella sfida.
Parlando della fruizione della popolazione aziendale, qual è la pillola più apprezzata?
Il feedback è fondamentale e attraverso i tracciamenti possiamo verificare il gradimento delle persone e delle organizzazioni. Ad esempio, sono seguiti con interesse i temi dell’Agenda 2030 e della Diversity&Inclusion.
Di solito riusciamo ad azzeccare le previsioni, ma a volte abbiamo delle sorprese; come il riscontro positivo delle pillole sull’empatia, la gestione delle emozioni o la cura delle piccole cose, all’interno dell’area “Responsabilità e Impegno”. Sebbene non inseriti in percorsi obbligatori, sono temi ricercati perché rispondono ad esigenze sentite.
Parliamo del valore scientifico delle risorse formative Skilla.
Il format ed il metodo della pillola Skilla hanno una solida base scientifica: dal 2005, dieci dottorati di ricerca dedicati alle Pillole Formative® hanno indagato le teorie didattiche alla base del modello ed i risultati dell’utilizzo di centinaia di organizzazioni che lo hanno adottato, fornendo dati e indicatori utili a perfezionare il prodotto e l’esperienza di apprendimento.
Skilla si avvale anche di un Comitato Scientifico, creato in occasione della nascita del nostro evento di punta exploring eLearning e che riunisce figure autorevoli del mondo accademico e della Ricerca&Sviluppo, che ci supportano per la validazione scientifica del nostro modello didattico.
Anche nella creazione dei contenuti ci avvaliamo della collaborazione di docenti specializzati in determinati ambiti scientifici, che supervisionano il nostro output, oppure curano e “firmano” la pillola. Per citarne alcuni, Gabriele Gabrielli, executive coach, formatore e consigliere delegato di People Management Lab S.r.l Società Benefit e BCorp, Emanuele Frontoni, professore di Computer Science UNIMC; Co-direttore VRAI Lab; Marco Baldi, professore associato in Telecomunicazioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università Politecnica delle Marche e ancora Silvia Camisasca, fisica e giornalista e Giorgia Ortu la Barbera, HR Consultant, psicologa e Consigliera di Fiducia della Sapienza di Roma.
Non un catalogo fisso e chiuso, ma una Skilla Library sempre in progress.
Nei primi anni 2000, la formazione era di tipo prevalentemente tecnico/manageriale e concentrata sulle hard skill; le soft skill erano allora una nicchia e raramente considerate dalle aziende e questo ne ha fatto un terreno inesplorato.
Abbiamo iniziato con l’area della comunicazione e relazione interpersonale e, via via, abbiamo inserito le competenze trasversali, digitali e poi leadership e people management, vendite e le altre.
La Skilla Library si è continuamente arricchita e trasformata nel tempo, grazie ad un’intensa attività, nella creazione di nuovi titoli, nel restyling grafico e upgrade tecnico; ricordiamo ad esempio la trasformazione della pillola nella versione mobile e fruibile da smartphone o l’intervento sull’accessibilità e la nascita della Pillola Formativa® Skilla 5.4, nel 2022.
Quali aree sono state sviluppate di recente?
Siamo sempre in ascolto e osservazione per intercettare e sviluppare tutti i temi che richiedono supporto formativo in base alle esigenze che emergono; la Library segue e cresce con le persone e i contesti professionali, personali, sociali con cui si confrontano.
Dal 2018 esploriamo il tema della sostenibilità, con risorse in continuo arricchimento e aggiornamento. Altra area a cui abbiamo dato spazio è quella DE&I -Diversity, Inclusion & Equity– sempre più rilevante nell’agenda delle aziende in tutto il mondo.
Gli aggiornamenti e nuovi sviluppi vengono decisi sulla base delle linee guida della direzione aziendale fornite ad inizio anno, degli effettivi fabbisogni formativi raccolti dal confronto con l’azienda cliente, dall’intercettazione delle tendenze del mercato del lavoro.
Il futuro della pillola: come la immagini fra qualche anno?
Immagino una pillola sempre più aperta alla conversazione, capace di innescare un’interazione live in tempo reale con l’utente; una pillola che si trasforma ed evolve, come ha fatto finora, in linea con il progresso tecnologico.
Il futuro della Skilla Library è dialogico e per noi è già in lavorazione nel presente!