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Intelligenza Artificiale in aula: trasformare webinar e formazione in presenza

L’Intelligenza Artificiale sta trasformando il mondo della formazione, aprendo nuove possibilità tanto nell’e-learning quanto nella didattica in aula, sia in presenza che nei webinar online. In questo articolo, esploriamo spunti, riflessioni e prospettive future, arricchiti dal contributo di Lorena Patacchini, Valentina Inzoli, Andrea Corsi e Virginia di Giovanni, membri del Team Aule e Formazione di Skilla, che ogni giorno si confrontano con questi temi.

Il contesto: perché l’IA sta (e dovrebbe) entrare in aula

Acquisire familiarità con l’Intelligenza Artificiale, comprenderne il funzionamento e imparare a utilizzarla sono competenze sempre più essenziali. L’AI Literacy è oggi riconosciuta come una competenza chiave, non solo per chi partecipa a percorsi formativi, ma anche per docenti, professionisti e professioniste della formazione. Questi ultimi possono sfruttare strumenti basati sull’IA per rendere l’esperienza didattica più coinvolgente ed efficace. Tuttavia, è altrettanto importante che l’aula – sia fisica che virtuale – diventi uno spazio in cui promuovere un utilizzo consapevole della tecnologia. Questo significa supportare i partecipanti nell’interazione con l’IA, sviluppando senso critico e riducendo il rischio di un approccio passivo.

Un esempio interessante arriva dal mondo scolastico. Ethan Mollick, esperto di Intelligenza Artificiale, sottolinea come spesso deleghiamo alle tecnologie – non solo all’IA – compiti che richiederebbero uno sforzo mentale, come fare i compiti a casa. Questo comportamento, però, può compromettere i processi di apprendimento. Uno studio della Rutgers University, citato da Mollick, ha rilevato che, nel 2008, l’86% degli studenti migliorava i propri risultati nei test grazie ai compiti, mentre nel 2017 solo il 45% ne traeva beneficio. Il calo è stato attribuito alla diffusione di Internet, che ha spinto molti studenti a copiare risposte online anziché impegnarsi autonomamente. Un esperimento più recente, condotto in una scuola turca, ha evidenziato un calo del 17% nei punteggi finali dei test tra gli studenti che utilizzavano ChatGPT in modo “passivo”.

Ignorare o vietare l’uso di queste tecnologie non rappresenta una soluzione efficace. Al contrario, è fondamentale educare a un’interazione responsabile. In questo senso, l’aula rappresenta il contesto ideale per sviluppare un rapporto critico e consapevole con l’IA. Questo significa non solo spiegare il funzionamento dell’Intelligenza Artificiale, ma anche integrarla strategicamente nelle attività didattiche, indipendentemente dall’argomento trattato.

Intelligenza Artificiale in aula: 3 ingredienti per la progettazione

L’Intelligenza Artificiale può diventare uno strumento potente per rendere l’aula più efficace e coinvolgente. Tuttavia, per garantirne il successo è fondamentale un’attenta progettazione. A nostro avviso, ci sono tre “ingredienti” essenziali:

  1. “Il mezzo è parte del messaggio”
    Houman Harouni, docente presso la Harvard Graduate School of Education, riprendendo il famoso concetto di Marshall McLuhan, sottolinea che “il mezzo è parte del messaggio”. In altre parole, non è solo importante cosa insegniamo, ma anche come lo facciamo, poiché il metodo di insegnamento influisce profondamente sull’esperienza educativa. Ad esempio, l’uso di libri di testo cartacei suggerisce un apprendimento lineare e strutturato, mentre le tecnologie digitali promuovono interattività e personalizzazione, ma possono anche introdurre frammentazione e dispersione dell’attenzione. Quando progettiamo l’uso dell’IA nella formazione in presenza, è essenziale riflettere sul bilanciamento tra il mezzo e il contenuto. Ad esempio, per affrontare un argomento altamente tecnico, possiamo integrare un chatbot progettato per conoscere i materiali del corso. Questo strumento potrebbe supportare i partecipanti rispondendo alle loro domande, stimolandoli al tempo stesso a verificare e valutare criticamente le risposte ricevute. Una progettazione consapevole di questo tipo può valorizzare sia il contenuto sia l’esperienza di apprendimento.
  2. Inclusione digitale
    Studi recenti evidenziano che una parte significativa degli adulti in Europa non possiede competenze digitali di base, limitando la possibilità di beneficiare pienamente degli strumenti e delle piattaforme basati su Intelligenza Artificiale. In Italia, ad esempio, solo il 45,8% della popolazione dispone di competenze digitali di base, rispetto alla media europea del 55,6%. In un contesto formativo, queste lacune rappresentano una sfida significativa. Per integrare l’IA in aula in modo efficace, è essenziale progettare strumenti e attività che siano accessibili e intuitivi per tutti i partecipanti. Garantire un accesso equo non è solo una questione di inclusività, ma anche la chiave per sfruttare appieno il potenziale dell’IA nel migliorare l’esperienza di apprendimento.
  3. Learning by doing
    Proporre attività pratiche basate sul principio del “imparare facendo” è un ingrediente essenziale. Coinvolgere i partecipanti in una situazione concreta, chiedendo loro di “sporcarsi le mani” sperimentando per risolvere un problema reale, collegato alla loro quotidianità o al tema trattato, rende il percorso formativo più rilevante ed efficace.
    Attraverso l’utilizzo di strumenti di Intelligenza Artificiale, i partecipanti possono essere sfidati a progettare soluzioni innovative. Questo approccio favorisce l’interazione attiva con le potenzialità dell’IA, combinando sperimentazione e collaborazione tra pari. Lavorando insieme, i partecipanti esplorano i punti di forza e i limiti della tecnologia, sviluppano progetti concreti e riflettono criticamente sull’esperienza. Questa riflessione permette loro di attribuire significato all’apprendimento e di consolidare una comprensione più profonda.

Intelligenza Artificiale in aula: quali vantaggi per i webinar

L’Intelligenza Artificiale può offrire numerosi vantaggi nella gestione dei webinar, sia nella fase di progettazione, che durante e dopo l’evento. Per quanto riguarda la progettazione, i principi già discussi per la formazione in aula rimangono validi, ma richiedono adattamenti specifici per il contesto online.

  • Durante il webinar: con i costanti progressi dell’IA, stanno emergendo soluzioni innovative per la gestione degli eventi online. Ad esempio, chatbot intelligenti possono automatizzare la gestione delle domande dei partecipanti, migliorando l’interattività senza gravare sui moderatori. Sebbene queste soluzioni siano ancora poco diffuse, è probabile che nei prossimi anni si vedano tentativi crescenti di integrazione e utilizzo.
  • Dopo il webinar: uno dei maggiori vantaggi dell’IA è la possibilità di prolungare il ciclo di vita dei contenuti. Secondo il sito Hublio, oltre il 60% delle aziende utilizza i webinar, ma solo il 20% dei contenuti viene effettivamente riutilizzato. Questo rappresenta un gap significativo, considerando che, secondo Contrast, il 37% delle persone registrate a un webinar finisce per guardarlo in modalità differita, mentre quasi il 46% opta direttamente per il contenuto registrato. Sebbene queste statistiche siano legate al marketing, offrono spunti interessanti anche per la formazione.
    L’IA consente di trasformare i webinar registrati in formati diversi, migliorandone l’accessibilità e la fruibilità nel tempo. Tra le principali possibilità offerte troviamo:

    • Riepiloghi automatici: gli strumenti di IA possono generare rapidamente sintesi dei contenuti, facilitandone la consultazione
    • Creazione di clip: soluzioni come Opus permettono di creare brevi clip video condivisibili su diverse piattaforme, evidenziando momenti salienti. Questi contenuti possono essere utilizzati in percorsi di micro-learning o inviati ai partecipanti dopo l’evento
    • Accessibilità: molti strumenti rendono semplice e rapida l’aggiunta di sottotitoli, trascrizioni o traduzioni accurate, contribuendo a rendere i contenuti fruibili a un pubblico più ampio.

Futuro dell’Intelligenza Artificiale in aula la parola agli esperti

L’evoluzione del ruolo del docente è un punto centrale nella riflessione sull’utilizzo futuro dell’Intelligenza Artificiale in aula. Come sottolineano i membri del Team Aule e Consulenza di SkillaLorena, Valentina, Andrea e Virginia – la tecnologia non sostituirà il docente, ma lo renderà una figura ancora più cruciale nell’accompagnare i partecipanti verso un apprendimento critico e significativo.

Lorena evidenzia come l’IA possa offrire un supporto prezioso nella progettazione e nel reperimento di materiali, semplificando il lavoro del docente senza però sminuire la sua competenza specialistica. “Non si tratta di chiedersi cosa possiamo fare in meno grazie all’IA, ma cosa possiamo fare in più: esplorare nuove possibilità, scoprire usi innovativi e guardare sempre oltre” spiega.

Questo approccio positivo valorizza il docente come guida esperta, capace di integrare la tecnologia per potenziare l’esperienza di apprendimento.

Oggi l’IA è spesso utilizzata in modo individuale e sperimentale, ma, come sottolineano Valentina e Andrea, in futuro potrà evolversi in uno strumento collettivo, capace di stimolare il confronto e la collaborazione all’interno dei gruppi. L’utilizzo di simulatori conversazionali, ad esempio, apre nuove possibilità per progettare attività pratiche ed esercitazioni personalizzate, pensate per contesti specifici e finalizzate all’esercizio dell’“intelligenza collettiva”.

Infine, Virginia richiama l’importanza di quell’“oltre”, evidenziando come l’IA stia già iniziando a integrarsi con tecnologie come la Realtà Virtuale e Aumentata. Queste integrazioni, ancora in fase di sviluppo, promettono di trasformare le esperienze formative, spingendo i docenti a muoversi non solo tra formazione a distanza e in presenza, ma anche in ambienti completamente virtuali. Lo sguardo è quindi rivolto a un futuro in cui innovazione tecnologica e formazione si intrecciano, aprendo la strada a possibilità sempre più ricche e inesplorate.

Scritto da: Arianna Meroni il 23 Gennaio 2025

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