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Obbligo formazione AI Act: cosa prevede e come le aziende possono adeguarsi

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Sempre più aziende si avvicinano al mondo dell’IA e, tra le novità introdotte dall’AI Act, uno dei temi che sta suscitando maggiore interesse riguarda l’alfabetizzazione all’uso di questi sistemi. Il regolamento introduce infatti l’obbligo formazione AI per fornitori e deployer di sistemi di Intelligenza Artificiale. Ma cosa comporta concretamente e quali sono le implicazioni per le organizzazioni?

Introduzione all’AI Act e all’obbligo di formazione

Il primo agosto 2024 è entrato in vigore l’AI Act, il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale, avviando un processo di applicazione graduale. La prima tappa riguarda il Capo I – Disposizioni generali e il Capo II – Pratiche vietate.

Tra gli articoli delle disposizioni generali, l’articolo 4 introduce il tema dell’obbligo di formazione AI, definito come “AI Literacy” o, in italiano, “Alfabetizzazione in materia di IA”.
Anche gli articoli precedenti aiutano a comprendere meglio questo obbligo, a partire dall’articolo 1 – “Oggetto”, che chiarisce lo scopo del regolamento: migliorare il funzionamento del mercato interno e promuovere un’IA antropocentrica e affidabile, tutelando salute, sicurezza e diritti fondamentali.

La base giuridica e il focus dell’AI Act

Come ha spiegato la professoressa Silvia Ciucciovino, la base giuridica dell’AI Act è la sicurezza del prodotto. Questo significa che l’obiettivo primario della normativa è garantire che i sistemi di Intelligenza Artificiale immessi sul mercato europeo siano sicuri per gli utenti e conformi agli standard richiesti. Sebbene nel regolamento siano presenti riferimenti ai diritti fondamentali, l’approccio non è incentrato su aspetti giuslavoristici o formativi.

Proprio per questo motivo, alcune disposizioni, tra cui l’obbligo di formazione AI introdotto dall’articolo 4, sono formulate in modo piuttosto generale: la formazione serve a supportare la sicurezza del prodotto. Capire questa logica aiuta a interpretare l’ampiezza e la flessibilità richieste nell’adeguamento formativo delle organizzazioni coinvolte.

Cosa prevede l’articolo 4 sull’obbligo di formazione AI

L’articolo 4 stabilisce che:

“I fornitori e i deployer dei sistemi di IA adottano misure per garantire nella misura del possibile un livello sufficiente di alfabetizzazione in materia di IA del loro personale nonché di qualsiasi altra persona che si occupa del funzionamento e dell’utilizzo dei sistemi di IA per loro conto, prendendo in considerazione le loro conoscenze tecniche, la loro esperienza, istruzione e formazione, nonché il contesto in cui i sistemi di IA devono essere utilizzati, e tenendo conto delle persone o dei gruppi di persone su cui i sistemi di IA devono essere utilizzati.”

l testo risulta piuttosto ampio e lascia margini di interpretazione, soprattutto nella formulazione “garantire nella misura del possibile un livello sufficiente di alfabetizzazione”. Questo aspetto evidenzia l’importanza di adeguare la formazione alle esigenze operative, come indicato dalla normativa stessa, che richiama la considerazione del contesto d’uso e delle persone cui la formazione sarà rivolta. Approfondiamo ora i vari elementi per comprenderne meglio le implicazioni.

Chi sono i soggetti coinvolti nell’obbligo di formazione

L’articolo 4 si apre facendo riferimento ai fornitori e ai deployer di sistemi di IA, indicandoli come i soggetti responsabili di garantire l’alfabetizzazione in materia.

Per comprendere meglio chi siano questi soggetti, è utile richiamare le definizioni fornite dall’articolo 3:

  • Fornitore: una persona fisica o giuridica, un’autorità pubblica, un’agenzia o un altro organismo che sviluppa un sistema di IA o un modello di IA per finalità generali, lo fa sviluppare e immette tale sistema o modello sul mercato o mette in servizio il sistema di IA con il proprio nome o marchio, a titolo oneroso o gratuito;
  • Deployer: una persona fisica o giuridica, un’autorità pubblica, un’agenzia o un altro organismo che utilizza un sistema di IA sotto la propria autorità, salvo quando l’utilizzo avviene per scopi personali e non professionali.

Un’azienda può rientrare in una di queste due categorie e, di conseguenza, essere soggetta all’obbligo di formazione AI.

I destinatari della formazione sono invece indicati in termini più generici: il testo dell’articolo 4 fa riferimento al “personale” e a “qualsiasi altra persona che si occupa del funzionamento e dell’utilizzo dei sistemi di IA” per conto di fornitori o deployer. Questo include non solo i dipendenti interni, ma anche eventuali collaboratori esterni.

Come sottolinea l’esperta Laura Turini, è importante prendere in esame anche il considerando 20 dell’AI Act, che amplia ulteriormente il campo dei soggetti coinvolti, menzionando le “persone interessate” e tutti gli “attori della catena del valore”. Secondo Turini, ciò implica che la valutazione dei destinatari della formazione debba essere effettuata caso per caso e con un approccio il più inclusivo possibile.

Contenuti e obiettivi dell’obbligo formazione AI

Anche in questo caso, oltre all’articolo 4, è utile richiamare l’articolo 3 dell’AI Act per comprendere meglio quali debbano essere i contenuti e i temi della formazione.
L’articolo 4 stabilisce che le azioni di alfabetizzazione devono essere sviluppate

prendendo in considerazione le loro conoscenze tecniche, la loro esperienza, istruzione e formazione, nonché il contesto in cui i sistemi di IA devono essere utilizzati, e tenendo conto delle persone o dei gruppi di persone su cui i sistemi di IA devono essere utilizzati.

Questo passaggio sottolinea l’importanza di adattare la formazione sia alle caratteristiche dei destinatari sia alle specificità del contesto di utilizzo.

Per definire in modo più dettagliato cosa si intenda per alfabetizzazione in materia di IA, è necessario fare riferimento al punto 56 dell’articolo 3:

Alfabetizzazione in materia di IA: le competenze, le conoscenze e la comprensione che consentono ai fornitori, ai deployer e alle persone interessate, tenendo conto dei loro rispettivi diritti e obblighi nel contesto del presente regolamento, di procedere a una diffusione informata dei sistemi di IA, nonché di acquisire consapevolezza in merito alle opportunità e ai rischi dell’IA e ai possibili danni che essa può causare.”

La formazione, quindi, deve permettere ai partecipanti di sviluppare competenze, conoscenze e comprensione dei sistemi di IA, promuovendo una maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi associati. L’obiettivo è supportare una diffusione informata dei sistemi di IA, con particolare attenzione a quelli che l’organizzazione sviluppa o utilizza.

È fondamentale che la formazione tenga conto delle specificità dei soggetti coinvolti. Per questo motivo, può essere differenziata in base all’effettivo utilizzo delle soluzioni di IA previsto per ciascuna categoria di personale.

Come rispettare l’obbligo di formazione AI

È importante precisare che il mancato rispetto dell’obbligo di formazione non comporta sanzioni specifiche. Tuttavia, può esporre le aziende a rischi in termini di responsabilità.

Tra le soluzioni a disposizione delle organizzazioni per conformarsi alla normativa, la professoressa Ciucciovino – in linea con quanto indicato nel considerando 20 dell’AI Act – suggerisce l’adozione di codici di condotta volontari. Attraverso questi strumenti, le aziende possono impegnarsi a migliorare l’alfabetizzazione in materia di IA tra le persone coinvolte nelle attività di sviluppo, funzionamento e utilizzo dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Questa scelta si inserisce in un approccio proattivo alla normativa, incoraggiato anche da Gabriele Mazzini, che ha partecipato alla stesura del regolamento presso la Commissione Europea e con cui abbiamo avuto modo di confrontarci in un’intervista.

Supportare le organizzazioni nell’adeguarsi all’AI Act significa offrire soluzioni formative mirate e flessibili. I nostri Learning Path, pillole formative, percorsi in aula e simulatori conversazionali possono rispondere alle diverse esigenze aziendali. Scopri di più: L’AI a supporto della formazione

Scritto da: Arianna Meroni il 27 Febbraio 2025

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