Il 9 giugno Nestlé ha ospitato un workshop preparatorio ad exploring eLearning sul tema delle Academy e della formazione formatori interni digitali. Sono intervenuti tra gli altri Altran, Aviva, Banca Mediolanum, CGT, Fastweb, H3G, Yoox, per discutere insieme su come far evolvere formatori e docenti interni verso la cultura digitale, su come formare tutor di percorsi eLearning e di community online ed organizzare le Academy aziendali. Giacomo Piantoni, HR Director Nestlé Group in Italy, e Paola Beoletto, Learning & Training Manager, hanno aperto il workshop presentando la Learning Strategy di Nestlé: autoapprendimento, multimedialità, gamification e academy interna sono solo alcuni dei trend che stanno caratterizzando la formazione e lo sviluppo in Nestlé. Il workshop prosegue con una visita al Digital Acceleration Team (DAT) di Nestlé, uno spazio altamente tecnologico, nato per accelerare il processo di digitalizzazione e supportare progetti di digital marketing attraverso la piena conoscenza del consumatore e dello shopper, anche attraverso il monitoraggio dell’attività social. Il DAT propone un programma di formazione che ogni anno ospita circa 60 persone. La visita continua nel Consumer & Shopper Engagement Centre, una riproduzione del “supermercato ideale” per formare, sviluppare strategie di trade marketing che soddisfino a pieno i desideri del consumatore (emersi dall’elaborazione dei dati del DAT), per accrescere il valore delle categorie e per migliorare le performance di vendita. Si riparte, dopo una breve pausa, con l’intervento Academy e formazione formatori interni digitali di Franco Amicucci, focalizzata sull’importanza delle competenze digitali del nuovo formatore. Con la cultura digitale cambia la progettazione, la produzione dei materiali didattici, la gestione della formazione e l’architettura generale delle Academy interne. Il nuovo formatore dilata la sua percezione: da gestore di cataloghi d’aula e corsi eLearning, ad architetto di un processo di apprendimento continuo. Gli strumenti del web 2.0 permettono di fare formazione aziendale in modo sociale e partecipativo. Queste nuove tecnologie trasformano il tradizionale formatore aziendale in un facilitatore/tutor e permettono un innovativo patto formativo fra partecipanti, formatori e azienda.
- I partecipanti sono più attivi e danno seguito alle iniziative formative anche quando queste sono terminate, continuando il proprio percorso tramite l’autoformazione (anche online) e condividendo ciò che apprendono informalmente
- il formatore facilita questi processi di co-costruzione della conoscenza, lavorando come guida e moderatore
- le organizzazioni promuovono questo incontro tra informal e formal learning.
Si conclude con le competenze chiave del formatore 2.0:
- Saper ricerca informazioni
- Saper trasferire le nuove competenze digitali ai suoi collaboratori
- Sapere organizzare e classificare contenuti
- Saper creare contenuti coinvolgenti
- Essere architetto di un processo di apprendimento continuo
Tante le domande emerse dai partecipanti: da dove iniziare per far partecipare il “cambio di pelle” 2.0 della formazione, come superare le resistenze, come identificare le competenze “nascoste” nelle persone.
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