Il metodo dei Learning Path nella progettazione blended

Non basta acquistare corsi eLearning per dar vita a percorsi di apprendimento blended efficaci. Perché il corso diventi esperienza formativa significativa ha bisogno di una storia, di un’idea e dell’immagine di un cammino da fare. Questo il tema affrontato nel workshop preparatorio, svoltosi nello splendido showroom milanese di Miroglio Group il 12 maggio 2016, che ha visto protagonista il tema del Learning Path e della progettazione blended. La giornata ha preso avvio con l’introduzione di Giovanni Sandri – Miroglio Fashion HR Director – che ha illustrato ai colleghi il modello formativo adottato dal Gruppo, evidenziando l’importanza della combinazione delle diverse metodologie e dell’utilizzo di strumenti che consentano di ricevere contributi ed esperienze dai partecipanti ai percorsi di training. Gamification e storytelling si stanno rivelando fondamenti sia per l’ingaggio del personale sia per la costruzione puntuale di percorsi specifici per i singoli target.

Il giusto mix di metodologie, strumenti e linguaggi è il punto di arrivo di una progettazione blended efficace, che dà vita a percorsi di apprendimento concreti, personalizzati e semplici da costruire e realizzare (andando ben oltre la logica del catalogo formativo). L’intervento di Lorena Patacchini, Project Manger di Amicucci Formazione, si è concentrato proprio su questo: sulla varietà, la molteplicità dei metodi e degli strumenti che favoriscono l’apprendimento: “Il blended ci fa attraversare e riattraversare gli stessi territori concettuali da punti di partenza diversi e in modi diversi, moltiplicando i nostri punti di vista e la nostra comprensione.” Ma a volte mixare gli ingredienti non basta.

Non esiste una ricetta uguale per tutti, il progettista deve scegliere e dosare gli ingredienti, costruire soluzioni che facilitino l’apprendimento, tenendo conto delle persone, del contesto, delle metodologie e del tempo. Progettare significa presidiare le modalità con cui facilitare l’apprendimento, tenendo conto di tutte le parole chiave della formazione blended: dai concetti di molteplicità/varietà a quelli di utilità e creatività, dall’interazione alla personalizzazione, dalla familiarità al commitment fino all’importanza della comunicazione e del nutrimento.

Dopo una breve pausa, si è passati alla pratica con Alessandra Scapati, Responsabile della Progettazione di Amicucci Formazione che ha sottolineato l’importanza della visualizzazione, della narrazione e dell’esperienza nella progettazione di un qualsiasi percorso. Il format learningPath consente di passare dalla logica del prodotto eLearning a quella dell’esperienza di apprendimento, presentando non solo risorse formative ma attività e metodi che concorrono ad una nuova narrazione della formazione, in grado di coinvolgere ed appassionare i destinatari. Dopo aver illustrato l’applicazione del modello dei learningPath di Skilla (percorsi di apprendimento già tracciati con risorse formative già selezionate, e kit a supporto del formatore e della comunicazione) i partecipanti, divisi in gruppi, sono stati coinvolti in un hands-on-lab di progettazione. Il workshop si è concluso con la presentazione dei progetti e il light lunch di networking in stile exploring eLearning.

Un ringraziamento speciale allo splendido staff Miroglio e ai partecipanti intervenuti di Chanel, Club Med, Comdata, Continental, Ermenegildo Zegna, Falck Renewables, Humanitas University, Kedrion, La Rinascente, Leroy Merlin, Saipem, Salmoiraghi &amp Viganò, Sia, Sidi, Sirti, Sisal, Sky, Unichips Italia e Unione Fiduciaria.

Scritto da: Team Skilla il 25 Maggio 2016

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