“Una volta che hai visto le iniquità, non puoi più vivere facendo finta che non esistano.” — Ursula Le Guin
Questa citazione ci introduce a un tema tanto attuale quanto urgente: l’equità di genere e il ruolo del linguaggio nel costruire una società più giusta. Ma come possono le parole influire sulla realtà? E perché parlare di linguaggio di genere oggi è così importante? Abbiamo chiesto a Vera Gheno, sociolinguista e divulgatrice, di accompagnarci in un viaggio alla scoperta del “linguaggio ampio” e del suo impatto.
Il linguaggio come specchio della società
Il linguaggio è solo un mero strumento o ha un potere che va oltre le parole stesse? Gheno ci invita a guardare oltre il semplice “dire” e a pensare al linguaggio come a uno specchio delle nostre abitudini, delle nostre convinzioni e delle disuguaglianze radicate nella società. “Attraverso le parole,” spiega Gheno, “costruiamo la nostra identità e rendiamo visibile ciò che prima era invisibile.” Ogni parola può essere un tassello che contribuisce alla complessa architettura dell’equità.
Un nuovo modo di pensare al linguaggio di genere: oltre l’inclusività
Inclusivo? Non esattamente. Gheno preferisce parlare di “linguaggio ampio”. E questa sfumatura non è casuale. Laddove “inclusivo” presuppone l’azione di accogliere, “ampio” invita all’ascolto. Gheno ci propone un linguaggio che non parla più per conto delle persone che vengono accolte. Ci propone un linguaggio che si fa strumento di convivenza e si adatta alla varietà della società senza stabilire chi accoglie e chi è accolto. Ma in cosa consiste davvero questo “linguaggio ampio”? Gheno racconta la sua visione e svela come un tale linguaggio possa migliorare la nostra comunicazione.
Linguaggio di genere: un tema cruciale, per tutt*
Si potrebbe pensare che il linguaggio di genere riguardi solo chi è direttamente toccato dalle questioni di genere. In realtà, come ricorda Gheno, è qualcosa che tocca tutte, tutti, tutt*. Che ruolo gioca il linguaggio nei rapporti di genere? E come può trasformare anche la cultura aziendale? Questi sono alcuni dei quesiti che Gheno esplora, facendo riflettere non solo sull’equità, ma anche sul valore della diversità come patrimonio comune. Il nostro linguaggio rispecchia davvero chi siamo, o c’è ancora strada da fare?
Come portare la consapevolezza linguistica nel mondo aziendale
Per molte aziende, parlare di equità di genere è ormai indispensabile. Ma come evitare che questo si trasformi in un’operazione di “pink-washing”? Gheno spiega come il cambiamento deve partire dall’interno, lavorando non solo sulla comunicazione esterna, ma anche sulla comunicazione quotidiana, quella delle email, delle riunioni, degli scambi informali. Il lavoro sul linguaggio, inoltre, si deve inserire in un quadro che mira al benessere di tutta la popolazione aziendale. Una condizione necessaria, dice Gheno, affinché un’organizzazione sia davvero giusta ed equa.
Una sfida possibile
Il linguaggio può diventare uno strumento di libertà? Gheno ci lascia con una riflessione illuminante di Tullio De Mauro: “La scuola tradizionale ha insegnato come si devono dire le cose. La scuola democratica insegnerà come si possono dire le cose.” Superare le regole prescritte per abbracciare un linguaggio che rispetta le differenze e che è capace di raccontarle, in tutta la loro ampiezza: questa è la sfida del futuro!
Vuoi saperne di più?
In questo articolo hai potuto fare un assaggio dell’intervista che Skilla ha fatto a Vera Gheno. Se vuoi saperne di più, esplora il Learning Path “Equità di genere” e scopri la video-intervista completa. Troverai spunti e strumenti concreti per un cambiamento reale, non solo… A parole!