Approfondimenti

Argo3000 racconta la formazione nel settore ICT e la partnership con Skilla

Argo3000 è una società che promuove corsi di formazione professionale per le grandi, medie e piccole aziende private del settore ICT, sanità, bancario e della finanza, assicurazioni, associazioni di categoria ma anche a liberi professionisti e imprenditori che desiderano investire sulla propria professionalità. Argo 3000 sviluppa corsi di formazione professionale per chi desidera crescere e migliorare le competenze professionali e le skills personali on the job. Argo3000 si rivolge principalmente a tutto il mondo della formazione relativo allo sviluppo informatico, digitale e di Business Intelligence con i suoi Corsi ICT.
Dal 2019 è uno dei più attivi partner Skilla, ed è per questo che abbiamo chiesto a Stefano Arisio, Fondatore e Amministratore, di raccontarci la loro esperienza con la Formazione.

Come nasce Argo? Quali sono il vostro mercato di riferimento e la vostra mission?

Argo nasce nel 2000 e la nostra mission è rimasta la stessa per 23 anni: vogliamo essere il più vicino possibile ai fabbisogni delle nostre aziende clienti, che per la stragrande maggioranza sono aziende del settore ICT. Siamo vicini a loro e cerchiamo di individuare le loro esigenze formative, di soddisfarle nella maniera più efficace. Cerchiamo anche di anticipare i lori bisogni, quando riusciamo: questo non è semplice, in quanto si tratta di un mercato in continua evoluzione.
Infatti, negli ultimi anni il mercato della formazione ha fatto un salto impressionante, e non è sempre facile inserirsi nei processi di cambiamento delle aziende, soprattutto in quelle che più di altre hanno familiarità con le nuove tecnologie.

Parliamo di digitalizzazione delle aziende, o state riscontrando altri trend interessanti?

Sì. Oltre alla forte digitalizzazione, nel settore informatico c’è stata anche una grande crescita a livello di struttura e organico. Prima si trattava con medie e piccole aziende, ora ci troviamo spesso di fronte a dei colossi. Di conseguenza cambiano le esigenze e anche i nostri interlocutori.

Come è cambiato, dunque, l’approccio di Argo3000 in relazione a queste nuove e grandi realtà?

Si potrebbe dire che maggiore è la dimensione aziendale, maggiore la consapevolezza delle aziende. Se dialogo con una grande azienda so che potrò proporgli un certo prodotto e parlargli di nuove frontiere della formazione, di strumenti e di organizzazione; se l’azienda è molto piccola va accompagnata nei primi passi verso l’elearning.

Qual è stata l’esigenza che vi ha spinto ad entrare in contatto con Skilla?

Ci ha spinto il fatto che produrre contenuti di qualità non è affatto semplice, e trovarne belli, efficaci e dai temi innovativi è difficilissimo. Quando abbiamo visto la proposta di Skilla ci siamo detti che avevamo trovato sicuramente il miglior prodotto esistente in lingua italiana! La scelta è stata dettata, dunque, dalla qualità del prodotto, e nonostante ci sia stato negli ultimi anni un fiorire di diversi contenuti e offerte, Skilla è il prodotto che siamo più felici di proporre ai nostri clienti.

Tornando al cambiamento: vi capita di riscontrare un legame tra le competenze richieste e la dimensione aziendale?

Assolutamente sì. Noi conosciamo molto bene il settore informatico ma questo è vero anche negli altri settori. Più l’azienda cresce di dimensioni, più matura la consapevolezza che le soft skill sono importanti.
In questo senso, per noi è più semplice dialogare con i grandi gruppi, nei quali la formazione è trasversale e non solo tecnica perché si è raggiunta la consapevolezza che non sono solo le hard skill a contare.
Questo significa, però, che anche le aziende più piccole vanno accompagnate nella gestione del cambiamento, per riuscire ad evolvere e a ristrutturarsi, soprattutto nel settore ICT dove i cambiamenti sono frequenti e rapidi.
Una particolarità del settore informatico è che anche le aziende più piccole non chiedono solo corsi obbligatori come sicurezza e cybersecurity ma anche corsi molto tecnici e specifici come quelli sui linguaggi di programmazione o business intelligence.

Anche in questo settore così specifico si riscontrano i grandi temi dell’ultimo periodo come Diversity & Inclusion, Sostenibilità o Talent Acquisition?

Devo ammettere che tra quelli citati il più sentito è la talent acquisition. Infatti, nel settore informatico esiste da sempre un’enorme differenza tra la domanda e l’offerta di lavoro. Trattenere i talenti nelle aziende informatiche è complicatissimo. Tipicamente ci capita di riscontrare questo fenomeno: se l’azienda è di media o piccola dimensione, magari anche “di nicchia”, il lavoratore deve avere un interesse specifico a lavorare in quella nicchia, altrimenti la grande azienda sa cosa offrire per portarti via quel talento, dato che ha più mezzi e disponibilità. C’è quindi tantissimo da far per aiutare le piccole imprese a capire l’importanza del trattenere i talenti in azienda.
Per quanto riguarda gli altri fenomeni come la sostenibilità, ci sono alcuni casi sicuramente virtuosi ma anche aziende tech non particolarmente sensibili a questi temi; ci sarebbe molto da fare anche qui per formare sull’importanza della gestione sostenibile, facendo in modo di non far scivolare le imprese verso un mero greenwashing.

Come si configura il ruolo delle Risorse Umane in questa tipologia di aziende?

Le aziende del settore informatico, perlomeno quelle sopra ai 100 addetti, si sono organizzate per avere tutte un’Academy in cui la formazione non sia solo tecnica o di prodotto. In un certo senso non potevano fare altrimenti, dato che oltre al grande turn over ci sono persone molto specializzate che mirano al miglioramento continuo. Di conseguenza, le Risorse Umane non sono solo figure di Selezione o Amministrative, ma hanno a che fare anche con lo Sviluppo delle persone.

Parliamo dei risultati ottenuti: qual è la percezione dei vostri clienti rispetto alla misurazione dei risultati?

Rispetto a clienti di altri settori, che non sono sempre strutturati per una misurazione delle performance puntuale, per i nostri clienti questa misurazione è facilissima: se noi vendiamo un corso su Power BI, ad esempio, il risultato è che il dipendente saprà usare quello strumento e i manager sapranno se la formazione è stata efficace nel momento in cui chiederanno a quella persona di mostrare quanto appreso lavorando a determinati progetti che richiedono l’utilizzo di Power Bi.
Per quanto riguarda le soft skills, certamente la situazione è diversa e più complessa. Partendo dalla premessa che non sempre le aziende le includono nei piani di formazione, chi lo fa può trovarsi in difficoltà quando deve misurare la crescita delle persone. Noi del mercato possiamo aiutarle, poiché sappiamo bene che è possibile farlo.

Rispetto al nostro prodotto, invece, quali trovi che siano i percorsi più efficaci?

Sicuramente in tutti questi anni quello che i clienti hanno dimostrato di apprezzare molto è stato il Welcome Kit. Forse perché l’abbiamo unito ad altri corsi sicurezza e a un corso in inglese creando quello che abbiamo chiamato Kit Academy. È un percorso che dura un anno: questo significa che quando la risorsa nuova entra in azienda ha già un piano di formazione di un intero anno, una piattaforma da esplorare e tante competenze su cui lavorare. Trovo che questo si leghi molto al tema della Talent Acquisition di cui sopra.

Arriviamo alle conclusioni: quali sono i vostri progetti per il futuro? Su cosa vi concentrerete?

Ci concentreremo sulla user experience. L’obiettivo è quello di concentrarsi su un singolo ambiente e dare modo ai nostri clienti di poter attivare tutta la formazione necessaria ai loro utenti dentro un’unica piattaforma, che sarà Skilla Cloud: a differenza di altre LMS, infatti, Skilla Cloud ci consente di inserire nostri contenuti per arricchire la nostra offerta. Questo per noi è importantissimo, e pensiamo anche che in una partnership di valore questo significhi non solo ricavare un vantaggio per noi, ma possibilmente contribuire ad arricchire anche la vostra offerta.

Scritto da: Team Skilla il 26 Aprile 2023

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