Vi ricordate quando avete usato per la prima volta Google?
Chissà se tra qualche anno ci faremo la stessa domanda per ChatGPT.
ChatGPT potrebbe cambiare il nostro modo di interrogare i motori di ricerca, fornendo risultati in modo diverso, con suggerimenti più pertinenti e risposte complete alle domande.
Ma non solo, proprio com’è stato per i servizi di Google (Gmail, Drive, ecc.) e di altre grandi piattaforme (ad esempio WhatsApp e Telegram), ChatGPT potrebbe cambiare le nostre abitudini quotidiane e il nostro modo di lavorare.
Che cos’è ChatGPT?
Per prima cosa partiamo dalla definizione. ChatGPT è l’acronimo di Chat Generative Pre-trained Transformer, traducibile in “trasformatore pre-istruito generatore di conversazioni“.
Si tratta dunque di un chatbot, un software che simula ed elabora conversazioni umane, basato su Intelligenza Artificiale e Machine Learning, in grado di interagire “in modo conversazionale”, utilizzando cioè algoritmi sofisticati per generare risposte coerenti a domande poste da un umano.
Chi ha creato ChatGPT?
ChatGPT è stato creato da OpenAI, una startup di San Francisco cofinanziata dal cofondatore di PayPal (Peter Thiel), da Elon Musk e da Microsoft, che vi ha investito recentemente 10 miliardi di dollari. OpenAI si occupa di ricerca sull’Intelligenza Artificiale con la missione di garantire che l’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) crei vantaggi per tutta l’umanità.
OpenAI cerca di sviluppare un’Intelligenza Generale Artificiale sicura e vantaggiosa e considererà la propria missione soddisfatta anche se il proprio lavoro aiuterà altri a raggiungere questo risultato.
Che cos’è un AGI?
Con AGI – Artificial General Intelligence s’intende un’intelligenza artificiale generale o forte, che possa emulare l’intelligenza umana o raggiungere appieno le capacità cognitive umane. Parliamo di Intelligenza Artificiale che si sviluppa per creare hardware o software che siano in grado di emulare con sempre maggior precisione il ragionamento umano.
L’AGI si differenzia dall’Intelligenza Artificiale disponibile oggi, considerata “stretta” o “debole”, in grado di risolvere “solo” compiti specifici.
Come funziona ChatGPT?
Il funzionamento di ChatGPT si basa sull’utilizzo di un modello linguistico su larga scala (LLM). Un LLM è un sequenziatore linguistico-probabilistico, un modello matematico della distribuzione di probabilità delle parole.
ChatGPT, è in grado dunque di riassemblare in modo casuale sequenze di forme linguistiche che ha osservato nei propri dataset di addestramento, in base a informazioni probabilistiche su come si combinano. L’output è un testo di “qualità umana”.
È importante sottolineare che questi sistemi non comprendono il significato delle parole e frasi che combinano.
L’espressione “pappagalli stocasitici”, coniata probabilmente dalla ricercatrice ed esperta di Intelligenza Artificiale Emily Bender, intende sottolineare proprio questo aspetto. Stocastico indica, infatti, qualcosa che ha una distribuzione di probabilità casuale o uno schema che può essere analizzato statisticamente, ma non può essere previsto con precisione.
Perché se ne parla?
Lanciato ufficialmente il 30 novembre 2022, ChatGPT ha generato un interesse senza precedenti.
In gran parte questo è successo perché ChatGPT ha permesso di mostrare al grande pubblico le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale attraverso applicazioni gratuitamente accessibili a tutti e facilmente comprensibili.
ChatGPT si presenta proprio come una chat, è sufficiente scrivere una domanda ed attendere qualche secondo per ricevere risposta.
Le possibilità di applicazione, che spaziano dal marketing alla scrittura di codice, hanno acceso dibattiti e spinto sempre più persone a provarlo generando un’ondata di post, tweet, tutorial ed articoli.
Hanno generato molto interesse anche le dichiarazioni delle Big Tech, da Microsoft a Google passando per Meta, che hanno annunciato l’integrazione di ChatGPT in alcuni servizi (Microsoft in Teams e Bing) o il rilascio di software simili (Bard di Google).
Molto discussa è stata anche la decisione del Garante della Privacy che, il 31 marzo 2023, ha disposto il blocco temporaneo di ChatGPT in Italia in attesa di verifiche in merito al trattamento dei dati e il rispetto della disciplina della privacy.
Qualche curiosità
ChatGPT è stato il servizio più veloce della storia a raggiungere 100 milioni di utenti!
Ha impiegato, infatti, solo 5 giorni contro i 5 mesi di Instagram, 10 di Facebook e 3 anni e mezzo di Netflix.
Inoltre, sul Kindle store americano sono già presenti libri che citano come autore o co-autore ChatGPT, per la maggioranza si parla di manuali su come utilizzare ChatGPT stessa, ma si trovano anche libri di poesie o per l’infanzia.
Abbiamo risposto ad alcune delle domande principali, ma sono tante quelle che nascono dalla scoperta di questo nuovo strumento.
Quali sono le previsioni per il futuro nel breve e nel lungo periodo?
Quanto le nostre abitudini potrebbero cambiare e come?
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