Approfondimenti

Chi è il prompt designer?

Prima di scoprire quali figure professionali si stanno creando in risposta alla diffusione degli strumenti di Intelligenza Artificiale, partiamo dal concetto e dal significato di prompt.

Che cosa significa prompt?

Il termine prompt deriva dall’inglese to prompt che significa indurre, sollecitare qualcuno a fare qualcosa. Un esempio di prompt in informatica è la finestra che si apre e che ci chiede di inserire una password o la finestra tramite cui selezioniamo un file da caricare o da aprire tramite un programma. Questa parola del gergo informatico è tornata di moda e sta cambiando in parte significato.
Fino a poco tempo fa, infatti, il termine più utilizzato per le interazioni uomo-macchina era “query”. “Query” indica una ricerca all’interno di un database ed identifica, ad esempio, la nostra attività nel momento in cui cerchiamo informazioni sui motori di ricerca. Questa parola è stata correttamente sostituita con prompt perché le chat intelligenti non sono dei database.
Oggi il prompt è il comando che la persona dà all’Intelligenza Artificiale, come ad esempio a ChatGPT, perché esegua un’azione. Dunque, in un certo senso, possiamo dire che il rapporto uomo-macchina si sia rovesciato perché è l’essere umano a dare un prompt alla macchina e non più la macchina a richiederlo per proseguire la propria attività.

Esempio risultato prompt

Prompt: “puffy cloudscape, floating house, album art in style of James Jean”.
Esempio da Stable Diffusion

Chi è il prompt designer?

Con la diffusione delle AI generative stanno nascendo nuove professioni, tra cui quella del Prompt Designer. Ma di cosa si tratta?
Come abbiamo visto, il prompt è il comando che l’utente dà all’Intelligenza Artificiale in modo che possa compiere azioni richieste, si tratta di conversazioni tramite chatbot, della creazione di immagini, della scrittura di codice di programmazione e molto altro ancora.
Si sta quindi sviluppando la necessità di una figura che sia in grado di dare istruzioni ai modelli di AI generativa affinché si ottenga il risultato desiderato, un po’ come succede quando si dà un brief a un grafico o a un ufficio creativo per la creazione del materiale di comunicazione. Questa figura, il Prompt Designer, ha conoscenze tecnologiche per capire in che modo interagire al meglio con la macchina e ha conoscenze approfondite del linguaggio umano. Una sorta di figura ibrida tra due che già conosciamo: i tecnici che si occupano di programmare le macchine e gli scrittori di contenuti e studiosi del linguaggio.
Non è solo il Prompt Designer ad essere nato come nuova professione, un altro esempio è il Conversation Designer, colui che crea l’interfaccia di conversazione tra il chatbot e l’utente e che per farlo deve avere conoscenze nell’ambito dell’user design e di scrittura.

Con l’avvento dell’AI conversazionale siamo assistendo alla nascita di nuove figure professionali, come quella del Prompt Designer e del Conversation Designer e, con il tempo, altre professioni si riveleranno necessarie. In generale, possiamo già osservare come si tratta di figure ibride con competenze trasversali fondamentali.

È sufficiente dare le istruzioni giuste?

Apparentemente potrebbe sembrare che il lavoro del Prompt Designer consista semplicemente nel fornire le giuste istruzioni a una macchina, o un chatbot perché questo restituisca il risultato atteso.
Il fatto di utilizzare un’Intelligenza Artificiale per svolgere un lavoro non porta ad una minore partecipazione dell’utente ma, più che altro, ad un suo diverso ruolo.
Questo perché l’Intelligenza Artificiale può aumentare la velocità di produzione di materiale o la velocità di trasformazione delle nostre idee in output ma non siamo sollevati dall’essere competenti su determinati temi.
I sistemi di Intelligenza Artificiale sono in continuo apprendimento. Grazie al Machine Learning possono imparare a tradurre, a scrivere codice di programmazione, a elaborare testi per settori iper-specialistici e molto altro.

Ma l’output che riceviamo è sicuramente corretto? Al momento la risposta è: dipende.

Fanno molto riflettere i casi in cui l’Intelligenza Artificiale restituisce un output apparentemente molto elaborato, come un’immagine ricca di dettagli di due persone che si abbracciano, ma contenente delle inesattezze. Le mani dei soggetti potrebbero, ad esempio, avere un numero inesatto di dita. L’AI conosce il concetto di mano e lo associa alla persona ma, se non esplicitato, potrebbe sbagliarsi su quante dita ha una mano.

Il Prompt Designer deve dunque possedere le abilità necessarie per essere in grado di valutare il risultato ottenuto e se necessario correggerlo.
Anche nell’ambito della generazione di testi il risultato che otteniamo potrebbe sembrare corretto, con una struttura chiara e senza errori evidenti come quelli di forma, ma potrebbe contenere inesattezze nei termini usati, nelle date e in molte altre informazioni. Dobbiamo tenere presente che spesso i sistemi di AI si basano su una quantità di dati limitati nel tempo e, di conseguenza, oltre ad una certa data potrebbero non avere informazioni su quanto sia successo. Ad esempio, potrebbero non sapere che il Covid è diventato una pandemia o chi sia l’attuale primo ministro francese.

Facciamo maggiore chiarezza con un esempio: potremmo avere la necessità di scrivere testi iper-specifici in ambito legale. In casi come questo risulta evidente che chi dà input alla macchina debba usare dei comandi molto precisi e che prevedono una conoscenza approfondita della singola tematica. Inoltre, anche l’ordine dei comandi è fondamentale e potrebbe portare a risultati differenti. L’output ottenuto potrebbe sembrare corretto ai più, a chi non ha una conoscenza specifica della tematica o anche a chi è esperto sul tema ma non su quell’aspetto in particolare. Ma per valutare la validità dell’output e usarlo con consapevolezza è necessario l’intervento di un esperto.

Sarà quindi fondamentale per i Prompt Designer avere due skill: la capacità di scrivere il giusto prompt e di saperne valutare i risultati grazie a una profonda competenza in materia.
Ponendo la domanda nel modo coretto e con elevata precisione, si otterrà un output con le stesse caratteristiche di accuratezza e approfondimento.

Qualche curiosità

Non solo nuove professioni, ma anche nuovi mercati.

Recentemente sono nati diversi marketplace dove è possibile vendere ed acquistare prompt. L’offerta è in continua crescita, ogni giorno il catalogo viene arricchito con centinaia di nuovi prompt. A sostegno di queste nuove attività imprenditoriali c’è la consapevolezza che lavorare su un prompt già creato sia più semplice che crearlo dal nulla.

Ci sono ancora molti aspetti da comprendere, uno su tutti è la questione del copyright di tutte le immagini e i testi che l’AI sta utilizzando e che ha a disposizione.
Siamo solo agli inizi di una nuova era!

Continua ad approfondire, leggi altri articoli Skilla!

Scritto da: Arianna Meroni e Camilla Zan il 20 Aprile 2023

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