Approfondimenti

Come competere nell’era dell’incertezza post Covid-19?

Tutti noi siamo familiari con l’acronimo VUCA, coniato nel 1987 da Warren Bennis e Burt Nanus e quindi utilizzato dall’US Army War College per aiutare a orientarsi nel sistema geo-politico successivo al crollo dell’Unione Sovietica. VUCA riassume le caratteristiche di un mondo sempre più denso di: V olatility – U ncertainty – C omplexity, e A mbiguity. Le sfide che oggi ci pone la pandemia causata dal coronavirus sono perfettamente interpretabili in logica VUCA e ci spingono a ricercare nuove modalità di approccio e di gestione all’innovazione e del cambiamento sia a livello personale che professionale.

Quali possono essere le risposte per rendere più solide le nostre aziende? Come mantenere o sviluppare vantaggio competitivo in un contesto di estrema incertezza?

Alcune metodologie mutuate dal mondo dello sviluppo software ci vengono incontro per rafforzare e radicare nei nostri collaboratori quel mindset di agilità e flessibilità che può ridurre la preoccupazione e l’ansia di fronte alle crescenti volatilità, incertezza, complessità e ambiguità che ci circondano.

Design Thinking, Lean start-up e Agile ci aiutano quindi a credere che possiamo fare la differenza e attuare un processo intenzionale per mettere a punto soluzioni innovative, efficaci e capaci di creare impatti positivi per i nostri clienti, la nostra azienda e i nostri stakeholder in generale. Unite da un filo logico che inizia con la progettazione dell’innovazione (non solo in termini di servizi e soluzioni, ma anche di processi), attraversa la fase di sperimentazione e test e arriva alla messa a regime delle innovazioni, queste metodologie aiutano a sviluppare nelle persone una maggiore fiducia nelle proprie capacità creative accogliendo le sfide come opportunità di design.

SVILUPPARE UNA INNOVAZIONE “INTENZIONALE”

Quello che è importante comprendere è che ciascuno di questi metodi può supportare una innovazione “intenzionale”. Lo scenario di mercato è oggi sempre più ingombro di opzioni e novità, per questo le aziende devono imparare a innovare per distinguersi. Ma l’innovazione non è una magia: richiede uno sforzo intenso, costante e strutturato.

Tutte le analisi più recenti ci confermano che i processi di innovazione di successo sono uniti dalle seguenti caratteristiche: offrono soluzioni superiori, riducono i rischi e i costi collegati al cambiamento e coinvolgono i dipendenti. Sembra semplice, ma non è così! A meno che non si introducano in azienda degli approcci più strutturati per raggiungere questi obiettivi.

Come offrire soluzioni superiori?

Se definiamo i problemi in modi ovvi e tradizionali, giungeremo a soluzioni a loro volta ovvie e tradizionali. Imparare a fare domande più interessanti può quindi aiutare i team a sviluppare soluzioni più originali. Da un lato bisogna superare l’incapacità di sviluppare tecniche di problem solving migliori, dall’altro – soprattutto per quanto riguarda i manager – imparare a prendere il tempo necessario per capire quale domanda porre. Altro aspetto importante è imparare a comprendere i criteri che veramente guidano le scelte dei nostri clienti, coinvolgendo più attori nel processo di miglioramento delle soluzioni e imparando ad ascoltare e coordinare punti di vista anche divergenti.

Come ridurre i rischi e i costi di sviluppo?

Quando si innova un servizio, un processo o una soluzione è inevitabile un certo grado di incertezza. In questo caso è importante educare la propria sensibilità nella scelta delle opzioni migliori, imparare a non innamorarsi delle proprie idee e sviluppare il proprio pensiero critico. Tutto questo per saper riconoscere le idee veramente creative e innovative, da quelle che rappresentano solo miglioramenti marginali non di così alto interesse per i clienti.

Come coinvolgere e motivare i dipendenti?

Nessuna innovazione può avere successo se non viene accettata e sostenuta dai dipendenti dell’azienda. Le persone devono crederci! Tutto questo si ottiene molto più facilmente coinvolgendoli nel processo di generazione delle idee. Ovviamente imparando a gestire le eventuali divergenze e diversità di opinione.

Le metodologie agili come Design thinking, Lean start-up e Agile Project Management possono aiutare a raggiungere questi obiettivi, in modo coerente e strutturato aiutando a integrare i giusti trade-off indispensabili per integrare la diversità.

QUALI SONO I PUNTI IN COMUNE DI QUESTE METODOLOGIE?

Altro elemento interessante è che l’adozione di queste metodologie, che non necessariamente devono essere adottate tutte insieme, porta allo sviluppo di un mindset nuovo all’interno dell’azienda grazie alle loro caratteristiche.

Pongono al centro la persona

Partono sempre dalla profonda empatia e comprensione dei bisogni e delle motivazioni delle persone: i nostri clienti, dipendenti e stakeholder in generale che compongono il nostro mondo quotidiano.

Sono collaborative

Più cervelli possono risolvere meglio una sfida di uno solo: queste metodologie si basano sul lavoro di squadra, prendono in conto diversi punti di vista e insegnano a “costruire idee sulle idee degli altri”. In questo modo si mettono in moto energie positive e si coglie appieno il potenziale della diversità.

Promuovono l’ottimismo e la positività

La convinzione fondamentale alla loro base è che tutti possiamo creare un cambiamento anche quando il problema è molto complesso, il tempo a disposizione è poco e il budget è scarso. Il mindset che viene promosso è quello dell’ottimismo e della fiducia nella possibilità di migliorare la nostra realtà.

Ammettono l’errore e incoraggiano l’innovazione

Questi approcci danno alle persone il permesso di fallire e di imparare dai loro errori, nel corso del processo vengono in mente nuove idee, arrivano feedback dagli altri, si eseguono iterazioni, si procede verso la soluzione. Questa accettazione dell’errore aiuta a sviluppare una mentalità molto più aperta al cambiamento, perché mette da parte il timore di dover essere sempre necessariamente perfetti. Un’aspettativa, questa, che ostacola molto l’innovazione.

In conclusione, la conoscenza, l’approfondimento e l’utilizzo di queste metodologie innovative ci aiutano ad affrontare meglio la turbolenza e il cambiamento veloce quali elementi ormai costanti del nostro contesto, passando da una logica lineare a una logica circolare e iterativa che accetta l’errore come parte di un processo di miglioramento continuo e supporta un vero processo d’innovazione. Allo stesso tempo impareremo a mettere veramente al centro gli individui e il modo in cui interagiscono a partire dai nostri collaboratori.

Il 16 settembre abbiamo approfondito l’argomento in un nostro webinar gratuito.

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Scritto da: Monica Boni - CEO & Partner di Wattajob il 15 Settembre 2020

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