Creare un webinar efficace come una vera lezione in aula
Quando si parla di webinar l’errore più comune è credere che un giorno soppianterà la lezione in aula. Certamente non si può soltanto pensare al webinar come a uno strumento destinato alla mera sostituzione dell’aula. Ci sono aspetti della lezione, nella sua accezione classica, che hanno più a che fare con la drammaturgia che con la didattica, ci mancherebbe, e la capacità di coinvolgere di un insegnante resta decisiva non c’è format che possa replicarla: è pacifico. Ciò che convince un po’ meno invece, rispetto a questa modalità di apprendimento, è la sua effettiva efficacia. Che le lezioni uno a uno siano più fruttuose rispetto a quelle uno a molti, è un dato un dato che non ultimo lo psicologo Benjamin Bloom ha registrato, ma che può essere condiviso anche per l’esperienza diretta di ciascuno di noi. Lezioni face to face insomma e pratica tanta pratica, che come si dice rende perfetti, è vero, ma soprattutto aiuta a consolidare la teoria. Anche qui c’è ben poco da dire, ognuno di noi avrà constatato quanto sia rassicurante la certezza di aver appreso correttamente senza la pretesa di dover diventare perfetti, ovviamente. Bene, che cosa c’entri il webinar con questi due aspetti decisivi della didattica potrebbe sembrare cosa difficile da spiegare, se non fosse che per sua natura propria (flessibilità e tecnologia) un webinar, ben progettato di per sé, non è poi così difficile né così lontano dalla lezione frontale in aula.
Come progettare un webinar di successo
Peter Norvig ce lo spiega benissimo nel suo TED. Un webinar infatti, dal punto di vista di chi lo conduce è senza dubbio un esempio di relazione uno a molti ma da parte di chi lo segue, la sensazione è quella di essere uno a uno, perché di fatto è così, ci si trova in un ambiente spesso e volentieri soli e si ha la sensazione di essere davanti a un formatore. Certo che ci si può anche distrarre perché nessuno ti richiama, ma se chi conduce ha pensato bene cosa dire e a far sì che chi segue non perda l’attenzione, il risultato è assicurato. Non che necessariamente il formatore debba essere un istrione, bene inteso, basta seguire alcuni principi metodologici comuni che si trovano in rete e che abbiamo cercato di compendiare in parte in un precedente articolo del nostro blog. Un altro dei consigli utili di Norvig, per far in modo che chi ascolta non si trovi di punto in bianco riverso sulla scrivania a pensare alla fidanzata o abbia la sensazione improvvisa di aver perso qualcosa, è quella di riempire il tempo della lezione di esercizi e piccoli test da far svolgere al discente e da farsi inviare in tempo reale; anche i forum sono sempre un valido strumento per evitare, come sopra, che l’attenzione si disperda, ma servono soprattutto per accendere un dibattito evitando al formatore di interrompersi in continuazione per rispondere alle domande di ciascuno. Se siete alla ricerca di ottimi consigli per realizzare un webinar efficace e stimolante, vi consigliamo dunque di ascoltare l’esperienza di Norvig dalla sua viva voce. Buona visione!