SCORM e X-API sono due protocolli e-learning utili alla raccolta e alla condivisione di contenuti digitali. Il primo, conosciuto nella sua forma non abbreviata come Modello di Riferimento per gli Oggetti di Contenuto Condivisibile, ha permesso nella scorsa decade di standardizzare le comunicazioni tra i contenuti e-learning e le piattaforme ospitanti. Seppur rinnovato da varie versioni nel corso degli anni, lo SCORM sembra oggi giunto a fine carriera, soprattutto per le sue scarse capacità di adattarsi ai dispositivi mobile. È infatti vincolato al javascript e quindi ai browser web, richiede una connessione internet persistente ed è fornito di un vocabolario limitato che mal si adatta alle nuove applicazioni dell’e-learning moderno. Per sopperire a queste mancanze nasce un nuovo protocollo, o meglio un API, che supera le limitazioni dello SCORM e aggiunge nuove potenti funzionalità: Experience API.
Experience API o X-API (inizialmente noto come Tin Can) è la nuova implementazione dell’ADL, la società governativa americana incaricata di regolamentare l’e-learning. X-API è fortemente orientato al mondo mobile e può essere facilmente integrato nelle APP native dei dispositivi mobili. Prescinde inoltre da una connessione ad internet persistente, fattore non trascurabile nel mondo mobile. In quanto al vocabolario adottato, X-API garantisce un’ampia libertà. È infatti possibile comunicare qualsiasi tipo di informazione da contenuto a piattaforma, adottando il semplice paradigma SOGGETTO-VERBO-OGGETTO. Con lo SCORM il nostro contenuto e-learning può asserire semplicemente “Carlo ha completato la lezione” con il Tin Can si possono esprimere contenuti complessi come “Carlo si trova a New York” oppure “Carlo ha aumentato la sua leadership”. Molte informazioni possono anche essere considerate superflue al momento di una prima progettazione, ma collezionarle significa renderle disponibili, ometterle invece significa perderle per sempre.
La flessibilità di X-API lo rende ideale per tracciare l’apprendimento informale, le sessioni d’aula e di “training on the job“. Può essere adattato ad eventi, meeting ed essere integrato con sistemi di certificazione come gli “open badge“. X-API viene oggi utilizzato anche in contesti per il quali non era stato pensato, come “L’internet delle cose”, in cui i sensori smart degli oggetti comunicano con il central hub, spesso proprio tramite questo protocollo.
L’X-API nasce con la pretesa di andare oltre lo SCORM e di essere applicabile ai molteplici campi dell’e-learning, ma dalla sua alta flessibilità deriva facilmente una crescita nella complessità di gestione ed un’ingente mole di dati di tracciamento. È necessario dunque un utilizzo mirato e disciplinato delle sue potenzialità perché possa avere un reale successo e diventare il vero sostituto dei protocolli SCORM.
Questa tematica è stata affrontata nel posterLab n. 32: “dallo SCORM al TIN CAN”.
Lucio Monterubbiano