Quando pensiamo a un’azienda che metta al centro il benessere delle persone, pensiamo a un luogo dove la sicurezza non sia soltanto un obbligo ma una scelta consapevole, una certa mentalità, un’esperienza, una cultura da diffondere ogni giorno.
Questo valore si riflette nei corsi di formazione prodotti da Skilla, con l’idea che possano rappresentare un’opportunità, quella di contribuire a creare un ambiente di lavoro orientato al futuro e un mondo diverso.
Di tutto questo, parliamo con Guido Gaetani, Product Manager, che da molti anni fa parte del team Sviluppo editoriale di Skilla dedicandosi alla progettazione e alla produzione di corsi multimediali nell’ambito della Formazione obbligatoria.
Partiamo dall’inizio, dall’entrata in Skilla e in Sicurezza
Il mio percorso in azienda inizia 9 anni fa, grazie ad un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Marche e dal 2016 inizio a presidiare i corsi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Questo è un anno “cruciale” non solo per me, segna infatti l’entrata in vigore di un nuovo accordo tra lo Stato e le Regioni in materia di formazione RSPP e ASPP, che va a ridefinire nel dettaglio le precedenti disposizioni, in particolare per quanto riguarda l’eLearning. Vengono introdotti dei requisiti necessari per erogare la formazione, quali “soggetto formatore” del corso, le figure da coinvolgere con le relative competenze ed esperienze, l’ambiente digitale o piattaforma (Learning Management System) di fruizione.
Come nasce il catalogo sicurezza Skilla?
La prima versione nasce intorno al 2011/2012, ma la nostra offerta sulla Sicurezza inizia a rimodularsi e arricchirsi negli anni successivi, in linea con gli interventi normativi e con l’esperienza di progettazione. Nel 2016 arriva la prima significativa evoluzione, in occasione di un lavoro di studio, impostazione e confronto con uno dei nostri clienti “storici”.
Grazie a un grande lavoro di squadra che impegnò la nostra produzione, la collega Elisa Cipriani (PM), Franco Amicucci, Marco Amicucci, il nostro responsabile scientifico dei corsi Sicurezza Ing. Federico Mosca e diversi RSPP dell’azienda cliente, arrivammo alla definizione di un modello di corso in grado di unire l’obbligo di legge e le diverse esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici a cui era destinato (amministrativi, magazzinieri, ispettori, addetti al call center ecc…).
Già da allora, la nostra bussola ci portava verso la costruzione di un percorso con contenuti da catalogo ma capace di differenziarsi in base alle figure di destinazione e alle loro mansioni, al settore. Fu un’intuizione, quella di far aderire il corso al contesto lavorativo del fruitore finale, che anticipò alcune delle tendenze riscontrabili anche oggigiorno.
Inoltre quel lavoro ci fornì l’occasione di sviscerare a fondo il Decreto 81, portando alla luce quelli che ci sembrarono i concetti fondamentali. Ne individuammo 4: Responsabilità, Consapevolezza dei fattori di rischio, Benessere, Cultura della sicurezza. E proprio in quei quei giorni nacque l’idea di dare una dimensione “umana” a questi concetti teorici. Ad esempio: il simpatico personaggio un po’ in là con gli anni e la t-shirt di Superman che compare nei nostri corsi, incarna la Responsabilità e prende la parola quando la normativa lo chiama in causa.
Come sta evolvendo la concezione di sicurezza e, di conseguenza, i contenuti proposti da Skilla?
La concezione della sicurezza sul lavoro si sta aprendo a una visione che mette insieme il benessere mentale e fisico. Questo ci ha spinto a ripensare l’offerta formativa e ad arricchirla di moduli dedicati alla dimensione psicologica dello smart working, alla gestione dello stress, del tecnostress, al burnout, e alla promozione di un equilibrio tra vita professionale e personale.
Di recente, abbiamo prodotto anche due contenuti sui disturbi muscolo-scheletrici e sulle posture incongrue che sono stati molto apprezzati. Ma il catalogo dei nostri prodotti cresce continuamente. Stiamo lavorando a un contenuto sul Nuovo codice della strada che dovrebbe entrare in vigore in questi giorni.
Come viene scelto il tema di un nuovo corso?
Lo spunto sui nuovi contenuti che produciamo può arrivare dalla normativa, dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (EU-OSHA), dai siti specializzati, dall’opinione pubblica, dal mercato, dai trend topic. Con i nostri esperti monitoriamo continuamente le fonti, per fare in modo che i rischi presenti nei corsi siano sempre attuali e al passo con i tempi.
Talvolta, può succedere che sia il cliente a sottoporci una tematica su cui andiamo a realizzare un contenuto ad hoc.
Alcuni input arrivano anche dalle esigenze che riscontriamo noi nella nostra azienda; ad esempio, già prima della pandemia, Skilla si stava muovendo verso lo smart working e avevamo creato un contenuto dedicato alla sicurezza dei colleghi e colleghe che l’avevano adottato.
I titoli presenti nel nostro catalogo derivano da una commistione di fattori e, dopo aver definito quali sviluppare, con il team tracciamo una roadmap annuale per i rilasci.
Entriamo nel processo di produzione, dal primo gradino.
La base di partenza è sempre un’analisi dei fabbisogni del cliente, dettati dai rischi presenti nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi). A questo punto con i nostri tool e i nostri esperti lo supportiamo nella scelta dei contenuti che più si adeguano alle sue esigenze, di fatto lo aiutiamo a cucirsi il corso “su misura”. In un futuro prossimo contiamo, con l’aiuto dell’AI, di rendere ancora più efficace il processo di analisi dei fabbisogni, costruendo un modello di progettazione del corso che tenga conto dei dati in input, e inserendo in questo processo il controllo umano nelle fasi cruciali.
Come si sviluppa successivamente?
Insieme ai responsabili scientifici, decidiamo chi si occuperà di redigere il materiale di base. Possono essere loro stessi o docenti universitari, professionisti o personalità di spicco nel panorama italiano. Una volta ricevuto il materiale, chi si occupa dell’editing ha il compito di renderlo fruibile anche a chi non possiede un linguaggio tecnico rispetto all’argomento. Su questo passaggio siamo molto scrupolosi e abbiamo elaborato, con il supporto di docenti universitari esperti di metodologia didattica, delle linee guida che ci permettono di trasformare il linguaggio tecnico in linguaggio multimediale, volto alla formazione.
Abbiamo tre criteri fondamentali: brevità, essenzialità e molteplicità (come in precedenza già raccontato dalla responsabile Sviluppo Editoriale, Chiara Moroni).
Segue la fase di produzione vera e propria: individuiamo quale oggetto multimediale si adegua meglio al contenuto che dobbiamo trasmettere, quindi le figure da incaricare, come attori o attrici, speaker, cartoonist, grafici, esperti di montaggio. Facciamo un lavoro artigianale, ogni prodotto è diverso dagli altri e richiede delle attenzioni particolari. Una volta realizzati tutti i learning object, li racchiudiamo in un unico percorso. Di fatto, è a questo punto del processo che nasce una nuova Pillola Formativa.
Dopodiché procediamo con la fase del controllo qualità.
Successivamente, coinvolgiamo le colleghe dell’area marketing, a cui illustriamo la nuova Pillola, dal concept alla produzione, condividendo e motivando ogni passo e ogni scelta.
Il contenuto prodotto va oltre il team responsabile e coinvolge aree diverse, dagli IT, ai commerciali, talvolta andiamo anche dall’amministrazione per avere più punti di vista possibili. È come se fossimo una catena che diventa più salda con il contributo unico di ciascuno.
Parliamo di un aspetto particolare: la comunicazione, parole e immagini.
Un aspetto importante a cui diamo molta attenzione è il linguaggio testuale e visivo, soprattutto per quanto riguarda il genere. Nella normativa ci si rivolge per lo più al maschile rispetto alle figure che interessano la sicurezza: il lavoratore, il preposto, il dirigente.
Facciamo in modo di adottare un linguaggio rappresentativo della realtà lavorativa.
La cultura della sicurezza passa soprattutto dall’inclusione del maggior numero di lavoratori e lavoratrici. Non si tratta di forma, crediamo proprio che modificando il linguaggio si possa modificare l’approccio mentale e poi il comportamento delle persone, quindi la realtà dei fatti.
Formazione e nuove tecnologie: AI, VR, AR
Vediamo già come le nuove tecnologie – Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale o Realtà Aumentata – stiano rivoluzionando la formazione sulla Sicurezza sul lavoro. Questi strumenti permettono di potenziare l’esperienza di apprendimento, rendendola più sofisticata, immersiva e interattiva, contribuendo a ridurre errori umani e potenziali incidenti.
Stiamo lavorando nella direzione di integrare VR e AI, nella progettazione di avatar e scenari virtuali in cui la persona, indossando un visore, viene immersa in contesti (es. evacuazione, incendio, primo soccorso) e guidata verso l’obiettivo.
Quanto Skilla può supportare tutte le esigenze delle aziende in materia?
Il nostro catalogo di corsi eLearning include la formazione generale, la formazione specifica rischio basso, la formazione per i dirigenti, i relativi aggiornamenti (estendibili a qualsiasi categoria di rischio). Inoltre, ci occupiamo di trovare soluzioni ibride che mettano insieme l’eLearning e l’aula o la videoconferenza. Lo scopo è sempre quello di creare un corso che risulti interessante per la persona che si trova a svolgerlo.
In base alla tua esperienza, quali sono le criticità rispetto alla Sicurezza?
In generale, direi che in alcuni contesti aziendali c’è una consapevolezza molto alta, invece altri sono molto indietro.
Occorre imparare ad acquisire una consapevolezza della reale portata della Sicurezza, a prescindere dalla gerarchia o dalla mansione. Il luogo di lavoro, le condizioni in cui si opera, ogni aspetto che impatta sulla salute, riguarda in primo luogo chi ci lavora.
In questo senso, con i nostri corsi, vogliamo contribuire a costruire una cultura della Sicurezza.
È importante capire che si tratta di una conquista sociale “storica”, frutto dell’impegno negli anni dei lavoratori e lavoratrici. E certe garanzie e tutele non sono una concessione dall’alto, ma un diritto conquistato, e le persone devono rendersene conto e fare di tutto per mantenerlo.
Qual è l’aspetto più ostico e sfidante per te?
L’impatto con la realtà, con la cronaca che continua a registrare casi di incidenti, perdite, pessima gestione dei luoghi e dell’operatività. È amaro riscontrare quanto l’attenzione sia ancora scarsa in alcuni settori e il valore della Sicurezza non abbia la priorità che deve avere. C’è ancora tantissimo da fare.
E quello più gratificante?
Sono diversi. Il riscontro delle persone, ricevere feedback e commenti da chi fruisce i corsi e ce ne conferma l’utilità.
Anche il fatto che la normativa stia andando verso una formazione di qualità, sempre più efficace e che porti a cambiamenti concreti nelle persone, è un bel segno.
Qual è il “segreto” di questi corsi che motivano alla formazione?
Credo ci siano due segreti. Il primo è l’estrema chiarezza. È un tratto tipico di Skilla: saper andare all’essenziale. Sintetizzare senza banalizzare. E l’altro è la variazione, la flessibilità della struttura.
All’interno dei nostri corsi fondiamo questi aspetti alternando pillole teorico-tecniche che riguardano gli aspetti della normativa ridotti all’osso e le pillole comportamentali, che allenano le soft skills, come l’attenzione ai dettagli, la propensione al lavoro di squadra, la concentrazione durante il lavoro. Queste ultime sono funzionali all’assimilazione delle prime.
Da qualche anno abbiamo inserito anche le Skilla Tales, una serie di video-favole, ognuna dedicata ai 4 concetti fondamentali che dicevo prima. Abbiamo chiamato a raccontarle un narratore d’eccezione: Neri Marcorè.
A proposito di leggerezza, un aneddoto, una curiosità legata al tuo lavoro?
Mi viene in mente quando è venuto in sede Neri Marcorè per la sua collaborazione a Skilla Tales e non sapevamo se chiedergli l’autografo o meno, se fosse professionale o no, e comunque nessuno aveva il coraggio di fare il passo ed esporsi. Mi ricordo che quel giorno eravamo pochissimi, 4 o 5 e alla fine la normativa ci è venuta in aiuto, abbiamo trovato un modo discreto ed efficace per chiederglielo, gli abbiamo fatto firmare il registro presenze…
Per potenziare e valorizzare l’esperienza di apprendimento Skilla ha introdotto anche gli eventi dedicati alla Sicurezza: uno spazio ulteriore di confronto e condivisione, che rafforza il senso di partecipazione attiva e collaborazione.