Approfondimenti

Ecosistemi di apprendimento digitale

L’ecosistema di apprendimento esiste già.

Dentro ogni organizzazione abbiamo ambienti, strumenti ed attività di apprendimento formale e di apprendimento non formale, ma continuo. Le persone e le organizzazioni acquisiscono informazioni anche attraverso l’interazione con l’esterno, a partire dalle cerchie di relazioni più vicine, come clienti e fornitori, fino a quelle più ampie date dalle mille reti reali e virtuali possibili nella globalizzazione. La consapevolezza che viviamo continue esperienze di arricchimento formativo aperte e connesse, è il punto di partenza per progettare Academy digitali capaci di sviluppare ambienti di apprendimento ad alto impatto. L’organizzazione e il suo sistema di relazioni costituiscono un paesaggio concettuale, in cui ogni dominio di conoscenza può essere esplorato da più punti di vista, attraversato e riattraversato percorrendo tragitti diversi.

Vediamo i passi che possiamo fare nella nostra organizzazione per prendere consapevolezza dell’esistente e gestire un ecosistema di apprendimento.

Primo passo. In primo luogo occorre effettuare una mappatura dell’esistente: quali ambienti di comunicazione e formazione sono a disposizione dell’organizzazione? Quali risorse interne sono già disponibili, quali risorse esterne sono accessibili? In questa fase creiamo una forte consapevolezza di tutto ciò che è parte dell’ecosistema: piattaforma e-learning, intranet, PowerPoint, materiale training, procedure, mobile, ma anche risorse esterne, raggiungibili con la rete.

Secondo passo. Creare relazioni, innovare, sviluppare. I pianeti dell’ecosistema di apprendimento non sono isolati, ma possono essere messi in relazione grazie a strumenti e iniziative di innovazione, come Open Badge ed e-portfolio, gamification, ProjectWork, LearningPlan, sistemi di recommended system, Library e library personali, APP, Big Data, talent, ecc… Questi sono solo alcuni degli strumenti che sviluppano l’ecosistema, innovandolo e dunque facendolo crescere e migliorare. Una volta identificate le relazioni tra risorse, ambienti e metodi esistenti e una volta collegati tra loro i nodi della rete, per governare il sistema, va implementato un modello che possiamo definire il GPS della formazione, con l’obiettivo di gestire tutti i dati necessari per orientare una efficace strategia formativa. Il GPS non va a sostituirsi ai sistemi e alle risorse già esistenti ma li relaziona tra di loro e tramite i dati che provengono da questi sistemi veicola la business intelligence del sistema formativo aziendale. Il modello ti aiuta a capire dove ti trovi, tutte le opportunità formative a tua disposizione e una volta identificati gli obiettivi da raggiungere, ti aiuta ad arrivarci. Come persona potrai esplorare l’ecosistema in base al ruolo, al contenuto desiderato o alla competenza da sviluppare.

Terzo passo. Coinvolgere e formare le persone all’uso e all’alimentazione del sistema. Infine, non dimentichiamo che è fondamentale comunicare l’innovazione e coinvolgere le persone nello sviluppo e nell’alimentazione degli ambienti, passando dalla linearità della somministrazione top-down a quella circolare, dove la persona è allo stesso tempo consumatore e produttore dell’ambiente formativo (prosumer). Inoltre, combinando momenti di apprendimento eterodiretto, nei quali l’organizzazione progetta e promuove percorsi legati ai propri obiettivi strategici, con momenti di formazione autodiretta, si costruiranno tante storie di apprendimento, esperienze personalizzate, vere e proprie costellazioni di conoscenza su misura. Le persone saranno al tempo stesso fruitori e creatori dell’ecosistema diventandone gli attori principali.

Questa tematica è stata affrontata nel posterLab n. 36: “ecosistemi di apprendimento digitale”

Franco Amicucci

Scritto da: Franco Amicucci il 14 Dicembre 2015

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