Biesse Group è un’azienda internazionale che progetta, produce e distribuisce sistemi e macchine per la lavorazione di legno, vetro, pietra, metallo, materiali plastici e compositi per i settori furniture, housing & construction, automotive ed aerospace. Fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, è quotata dal 2001 al segmento Star di Borsa Italiana. Realizza l’85% del proprio fatturato consolidato all’estero, opera in più di 160 Paesi grazie a 14 stabilimenti produttivi e ad una presenza diretta nei principali mercati mondiali.
Skilla ha incontrato Carlo Strappa, Training Manager del gruppo Biesse, che ci ha raccontato come si è evoluta la formazione in azienda, quali sono le sfide del presente e gli obiettivi per il futuro.
Quali sono i temi principali e quali sfide si trova ad affrontare Biesse Group nell’ambito della formazione?
Indubbiamente una delle questioni più importanti per quanto riguarda la formazione è relativa alla standardizzazione: si tratta di una sfida fisiologica alla crescita di tutte le aziende e alla dispersione territoriale che spesso si associa all’espansione. A questo proposito, si è sentita la necessità di avviare un programma volto a comprendere la diffusione di standard e best practices che garantiscano omogeneità di processi, organizzazione, cultura e stile aziendale, tanto nell’headquarter di Pesaro, quanto nelle numerose sedi in tutto il mondo.
Com’è organizzata la formazione in Biesse Group?
In precedenza, la formazione tecnica in azienda era organizzata a livello divisionale, ovvero: Legno, Vetro/Pietra, Meccatronica. Oggi, in seguito al progetto aziendale “One Company”, volto a superare le divisioni organizzate in compartimenti stagni introducendo una logica trasversale per processi, si è concretizzata la fusione della formazione tecnica degli ambiti Wood, Glass e Stone.
Oggi la funzione di training è parte del processo di creazione prodotto, il che vuol dire che non è possibile rilasciare una nuova macchina sul mercato senza avere predisposto il necessario per chiudere il tema della formazione delle risorse che devono lavorare su questa macchina (service, sales, manufacturing). Questo ovviamente comporta una maggiore responsabilità, ma anche un riconoscimento della centralità del tema della formazione nei processi aziendali.
A livello consolidato in Biesse Group nel 2020 sono state erogate circa 100.000 ore di formazione tecnica. Sono numeri importanti, che richiedono una grande capacità organizzativa ed un forte grado di coordinamento. Fino al 2017 la formazione tecnica in azienda veniva gestita prevalentemente tramite lezioni frontali, a partire dal 2018 abbiamo cominciato a sviluppare self-learning tools, principalmente videotutorial e pdf all’inizio. Quando è arrivato il Covid-19 con le difficoltà a muoversi e i lockdown, non siamo stati colti del tutto impreparati, c’era già una discreta base per confrontarsi con il nuovo scenario. Oggi la maggior parte della formazione viene veicolata da remoto e puntiamo entro la fine del 2022, a erogare più del 50% delle nostre ore di formazione tramite e-learning.
Quando ha avuto inizio la collaborazione tra Biesse Group e Skilla e quali progetti ha coinvolto?
In prima battuta l’opportunità di collaborare si è manifestata quando Biesse Group si è affidata a Skilla per i corsi inerenti alla privacy e alla cybersecurity, assegnati a tutti i dipendenti. Dopo questa fase iniziale, c’è stato un punto di svolta grazie al progetto dell’Academy per il settore Legno, la quale ha utilizzato lo strumento multimediale Skilla Studio per curare video formativi su specifici software adottati dal personale service e automazione. Ad oggi in Biesse Group utilizziamo in maniera stabile e diffusa le Skilla Cards con cui abbiamo realizzato più di 50 progetti e corsi che cominciano con l’onboarding ed arrivano fino all’utilizzo dei software CAD/CAM necessari alla programmazione dei nostri macchinari.
Qual è stata la risposta della popolazione aziendale a questo progetto?
Non è stata ancora fatta una indagine approfondita su larga scala, ma in generale le survey ed i feedback diretti che raccogliamo sono tutti molto positivi. Tra i nostri più grandi sostenitori ci sono sicuramente tutti i colleghi delle filiali più lontane che non sono più costretti a fare orari impossibili per partecipare alle sessioni formative su MS Teams o Teamviewer. Un altro cluster che apprezza molto i corsi e-learning sono i tanti colleghi con agende densissime di impegni che riescono comunque ad aggiornarsi secondo le loro esigenze.
Sono già visibili dei risultati nel business aziendale?
Questa è sempre la madre di tutte le domande, quando in un’azienda si parla di investire risorse in piani di formazione. La risposta più facile si limiterebbe a sottolineare l’efficientamento/ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse aziendali per erogare/ricevere formazione, ma sarebbe un po’ pochino. Tra i progetti per il 2022 c’è quello di un audit sulle competenze tecniche di tutto il team vendite dell’azienda. Abbiamo predisposto un questionario molto corposo che va a toccare tutte le gamme del nostro portafoglio prodotto.
Questo progetto, mai realizzato su questa scala nella nostra azienda, ci dirà tanto su dove siamo e ci permetterà anche di puntare in maniera più diretta verso i nostri obiettivi.
Cosa puoi dirci invece dei vostri progetti per il futuro?
Dal punto di vista della formazione, il 2022 nella nostra azienda verrà ricordato come l’anno della svolta verso l’e-learning. Dobbiamo però da subito riflettere sui prossimi passi da compiere. Avvertiamo già la necessità di sperimentare nuovi software e authoring tool per fare un ulteriore passo in avanti in termini di professionalità ed efficacia dei nostri corsi e-learning. Avendo l’obiettivo di uscire con i corsi contestualmente al rilascio dei nuovi prodotti, sarà importante avere strumenti che ci aiutino a garantire ritmi produttivi elevati. L’aumento dell’engagement è un altro elemento su cui puntiamo molto: oggi viviamo un momento di euforia, dovuto alla relativa novità dello strumento e-learning nel nostro contesto. Ma non possiamo rischiare di bruciarci proponendo nel tempo una formula sempre troppo uguale a sé stessa!
Più in generale, a livello strategico, immagino una azienda dove il processo di formazione avrà maturato la capacità di rispondere ai gap e alle numerose sollecitazioni (nuovi prodotti, cambiamenti organizzativi, cambi di ruolo, turnover…) che ormai sono la norma in un settore come il nostro, gestendole in maniera strutturata ed efficiente.