“Creare un’Academy è una grande occasione. Si tratta di una dichiarazione che si fa ai dipendenti sull’investimento nei talenti da parte dell’azienda. È una manifestazione degli ideali di una impresa per l’eccellenza di leadership.” Così scriveva R. Krishnamoorthy, VP Human Resources di GE Healthcare, sull’Harvard Business Review.
La progettazione di una Corporate Academy richiede sicuramente un grande investimento in termini di risorse organizzative e umane, ma implica necessariamente la definizione di una vision dell’Academy, che riconosca alla formazione e alla diffusione del sapere un ruolo di assoluto protagonista nella crescita e nello sviluppo competitivo dell’azienda. Viviamo all’interno di un sistema complesso e mutevole: per crescere e svilupparsi ogni azienda deve riuscire ad adattarsi ai mutamenti, rinnovandosi ed evolvendo per imparare a trovare nuove risposte a nuovi problemi. Tutto ciò può avvenire solo attraverso la crescita delle persone che la abitano.
L’Academy, in questa ottica, diventa il cuore dell’ecosistema, in quanto ‘luogo’ della formazione dove le persone imparano a cambiare, a crescere, apprendendo nuovi comportamenti e nuove competenze. Di fronte a nuovi modelli competitivi e relazionali, l’Academy aziendale rappresenta, quindi, lo strumento più adatto per la creazione e la diffusione di una cultura aziendale che ponga la conoscenza al centro di un processo virtuoso, partecipativo e condiviso, finalizzato alla definizione di strategie e di percorsi di crescita delle persone. Per identificare gli ambiti e le modalità d’azione delle Corporate Academy è necessario attivare una rete di collaborazione tra le aree e le funzioni aziendali a partire dalla Direzione, che dovrebbe garantire impulso e supporto al progetto, passando ovviamente per coloro che nell’organizzazione presidiano l’ambito formativo, fino a coinvolgere sia gli IT che la Comunicazione interna.
L’Academy si fonda su una vera e propria costellazione di competenze e il successo del progetto sta non solo nelle competenze delle varie aree, ma soprattutto nella capacità di attivare e alimentare collegamenti, relazioni, sinergie tra i vari soggetti aziendali, con l’obiettivo comune della crescita e della condivisione del sapere strategico. Risulta quindi evidente che la costituzione di un’Academy è un processo di riorganizzazione della gestione della conoscenza intesa come motore dello sviluppo aziendale e che, partendo dalla formazione, coinvolge tutte le aree che intervengono in favore dello sviluppo e della condivisione delle competenze aziendali. La formazione esce così dallo stretto perimetro in cui era confinata, per diventare fluida, continuativa e profondamente integrata con l’attività lavorativa. I discenti, da meri fruitori, diventano ora prosumer, cioè soggetti attivi che contribuiscono in prima persona all’incessante processo di capitalizzazione e diffusione della conoscenza aziendale. Un progetto così ambizioso deve poter disporre di un adeguato ambiente tecnologico e delle necessarie competenze per gestirlo e metterlo al centro della fitta rete di scambi e relazioni tra i vari soggetti.
Un progetto di Corporate Academy rappresenta quindi l’avvio di una fase di profondo cambiamento della struttura organizzativa, che deve necessariamente riguardare e coinvolgere la componente tecnologica dell’organizzazione. Si tratta di un vero mutamento di paradigma che rinnova non solo la gestione delle attività formative, ma proprio il concetto stesso di formazione: dal trasferimento di conoscenze alla progettazione di condizioni che incoraggino l’apprendimento. L’ambiente tecnologico ridefinisce lo spazio della condivisione, le logiche degli scambi e delle relazioni e le modalità di accesso e partecipazione. La fase di progettazione di una Corporate Academy richiede pertanto un focus sulle competenze digitali dell’organizzazione, che dalla consapevolezza del livello di partenza identifica quello a cui tendere e il relativo percorso.
L’obiettivo sarà rendere tutti i soggetti aziendali protagonisti attivi del percorso di sviluppo dell’azienda verso un sistema che, grazie alla tecnologia, ridisegna il suo percorso strategico e il suo ruolo competitivo.
Lorena Patacchini