Per formazione finanziata si intende la formazione erogata da un’azienda nei confronti dei propri lavoratori sovvenzionata tramite strumenti di finanziamento pubblico. I principali strumenti di finanziamento sono i Fondi paritetici interprofessionali: organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni sindacali e finalizzati alla promozione di attività di formazione rivolte ai lavoratori occupati.
Essi sono nati in Italia a seguito della Legge n.388 del 2000 ispirandosi al modello francese.
I fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua hanno lo scopo di promuovere e finanziare attività formative per la qualificazione o riqualificazione dei lavoratori.
Che cosa sono i fondi paritetici interprofessionali
I fondi paritetici professionali sono degli organismi costituiti dalle parti sociali: da una parte le rappresentanze sindacali, dall’altra le associazioni di categoria (Confindustria, Confcommercio, ABI, ecc.).
Il fondo viene alimentato dai versamenti che vengono effettuati dalle aziende. La legge prevede infatti che ogni azienda possa destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”). Tali versamenti alimentano una base economica con cui è possibile finanziare la formazione continua dei propri dipendenti.
Perché usare un fondo paritetico interprofessionale
Ogni azienda, soprattutto quelle di grandi dimensioni, eroga molta formazione ai propri dipendenti durante l’anno. Questo strumento permette di poter fare formazione aziendale completamente finanziata tramite un capitale accantonato.
La maggior parte dei fondi ha un duplice canale:
- un conto formazione o conto individuale, in cui viene versato tra l’80 e il 90% dello 0,30% che l’azienda accantona. Si crea così una sorta di “conto corrente aziendale” che può essere utilizzato presentando un piano formativo secondo procedure specifiche;
- gli avvisi pubblici e i bandi, dove viene convogliata la differenza rimanente dei versamenti e tutti i versamenti non utilizzati; in questo caso il fondo emette annualmente (o più volte in un anno) degli avvisi e tramite graduatoria seleziona le imprese destinatarie del finanziamento.
La condizione principale per accedere ai Fondi paritetici è la presenza di un accordo sindacale di condivisione del Piano Formativo. È necessario, dunque, aver condiviso il piano formativo con le rappresentanze sindacali che possono essere interne o esterne (commissioni provinciali e regionali).
Quali sono i fondi paritetici interprofessionali
In Italia esistono 19 fondi, alcuni tematizzati come il Fondo Banca e Assicurazioni che tendenzialmente finanzia la formazione nel settore del credito, ma non solo. In generale ogni azienda può decidere di iscriversi a uno qualunque dei fondi disponibili. Di questi 19, due sono dedicati alla formazione dei dirigenti mentre i restanti sono pensati per operai, impiegati e quadri.
Tra i principali fondi troviamo: Fondimpresa, legato a Confindustria, il fondo For.Te legato alla Confcommercio, FonARcom trasversale con adesione di diverse categorie, Fondofba per il mondo delle Banche e Assicurazioni, Fon.Coop legato al mondo della cooperazione sociale e utilizzato normalmente anche dagli istituti di credito cooperativo, Fondo artigianato legato alla CNA e alla Confartigianato.
I due fondi invece dedicati ai dirigenti sono Fondirigenti legato a Confindustria e Fondir dedicato al mondo delle banche, delle assicurazioni, del commercio, dei trasporti e della logistica.
Quali sono le differenze tra i diversi fondi paritetici interprofessionali
Tutti i fondi paritetici hanno il medesimo scopo: finanziare la formazione aziendale continua. Inoltre sono tutti soggetti la vigilanza dell’Anpal, ma ognuno di essi ha delle procedure specifiche.
Le differenze principali sono:
- canali di finanziamento: non tutti i fondi hanno il conto formazione ma alcuni utilizzano unicamente gli avvisi; in questo caso quindi meno adatti ad aziende grandi che per programmare la propria formazione continua non vogliono o non possono attendere l’uscita dei bandi, ma più adatti alle aziende più piccole che magari non hanno ancora un piano strutturato di formazione
- la tipologia di azienda a cui si adattano, si possono scegliere fondi diversi in base alla grandezza dell’azienda e al piano formativo.
Come si aderisce al fondo paritetico interprofessionale
Il primo passo sta nell’informarsi, direttamente o tramite consulenti che si occupano di questa fase, e scegliere il fondo più adatto.
L’adesione viene fatta normalmente dal consulente del lavoro oppure, nel caso di grandi aziende, dalla persona che si occupa della gestione delle paghe, del versamento dei contributi all’interno dell’Amministrazione.
All’interno del flusso UNIEMENS, si inserisce un codice di quattro lettere che identifica il fondo a cui si decide di aderire. È una procedura semplice e che va effettuata una sola volta. È necessario ripercorrerne i passaggi solo nel caso in cui si decida di cambiare il fondo a cui aderire.
È fortemente consigliato avere all’interno dell’azienda una persona che sia completamente informata sui piani formativi finanziati e che si possa interfacciare con i vari attori coinvolti.
Quando l’azienda è operativa, solitamente, si effettua un’analisi interna dei fabbisogni formativi che possono ad esempio essere legati a un piano di sviluppo aziendale. Si individuano le tematiche formative e si cerca tra i diversi fornitori di formazione quello più adatto alle proprie esigenze.
Una volta definita la struttura del piano formativo, questa va condivisa con i sindacati e caricata sul sistema informativo del Fondo per presentare la domanda di finanziamento.
In questa fase va compilato un formulario con delle domande legate a dove nasce l’esigenza formativa, quali obiettivi ha, quali contenuti riguarda, indicando i quantitativi delle persone che riceveranno la formazione e la tipologia di dipendenti.
Dopo che è stata approvata, può iniziare la formazione e il relativo monitoraggio affinchè il finanziamento venga erogato.
Come avviene la rendicontazione dei finanziamenti per la formazione aziendale
Un volta terminato il progetto formativo si produce la rendicontazione per ricevere il finanziamento richiesto.
La rendicontazione può essere di due tipi:
- a costi standard: si riceve un finanziamento in funzione di un costo standard ora/allievo definito dal Fondo moltiplicato per le ore di formazione effettivamente fruite dai singoli lavoratori. In questo caso il fondo non richiede di presentare giustificativi di spesa, come le fatture dei fornitori, ma unicamente documenti che dimostrano l’effettiva partecipazione e presenza dei destinatari;
- a costi reali: vanno presentati tutti i giustificativi e quindi vengono riconosciuti i costi sostenuti e dimostrati.
Questa scelta è a livello di fondo: alcuni lavorano a costi standard, che è la direzione verso cui si tende ad andare, ed altri a costi reali.
È importante ricordare che si deve considerare anche una parte di cofinanziamento a carico dell’azienda: si tratta del costo del personale che va in formazione e che quindi non svolge la propria attività quotidiana, dato che le ore di formazione rientrano nell’orario lavorativo standard.
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