Il posterLab, come strumento di formazione blended, si ispira ai poster scientifici che si usano nei congressi per presentare in modo sinottico la descrizione e i risultati di una ricerca. Come per i congressi intorno al poster si discute, ci si aggiorna, ci si scambiano conoscenze e stimoli per ulteriori ricerche e approfondimenti. Il modulo messo a punto da Amicucci Formazione, sintesi di un trentennio di ricerca, studio, sperimentazione, pratica, tiene conto di molteplici basi teoriche che proviamo ad elencare.
Zygmunt Bauman
L’aula tradizionale diventa liquida. Non c’è più il docente, ma un esperto che fa da facilitatore, gestisce i contributi dei partecipanti e i tempi della performance. Un testimonial racconta come ha applicato ciò di cui si parla. I partecipanti inviano i loro contributi tramite APP e continuano a partecipare alla comunità di pratica che si forma intorno al posterLab. Anche la formazione non ha momenti specifici separati dal lavoro o dal tempo libero, ma può avvenire in qualsiasi momento. L’argomento, i programmi, i materiali non sono più solidi e prestabiliti, ma si aggregano e disaggregano vivendo nella comunità di pratica. http://bit.ly/1YR18Hh
Henry Levy
L’intelligenza collettiva costruisce il sapere condiviso fra coach, tutor, testimonial e partecipanti.
Derrick De Kerkhove
L’intelligenza connettiva crea una micro-rete fra i partecipanti, l’aula e la comunità. http://www.umbertosantucci.it/intelligenza-collettiva-e-connettiva/
Howard Gardner
Le intelligenze multiple sottostanno all’uso di linguaggi multimediali e multimodali.
Joseph Novak e Toni Buzan
L’apprendimento significativo si struttura per mappe concettuali e mentali, che spesso costituiscono la base figurativa del poster.
Rudolph Arnheim
Il visual thinking è alla base di tutti i processi di visualizzazione usati come riduttori di complessità, dalla ricerca a monte fino alla realizzazione del poster. http://www.einaudi.it/libri/libro/rudolf-arnheim/il-pensiero-visivo/978880634405
Dee Hoch
La leadership distribuita di Dee Hoch, fondatore e CEO della Visa Inc., è un modello di leadership distribuita ricorsiva basato su un loop sistemico in cui la leadership si esercita sia sui pari grado, sia sui livelli superiori oltre che sugli inferiori, distribuendosi così in tutta l’organizzazione. L’autogoverno di base garantisce il buon funzionamento in situazioni di turbolenza e complessità. Il posterLab è una piccola comunità di pratica “esperta”, in quanto impara facendo, autosufficiente, in quanto funziona comunque, autoregolantesi, in quanto si adatta alla diversità di argomenti e partecipanti.
Schwaber e Sutherland
Sono gli ideatori del metodo di agile project management detto “scrum“, dal pacchetto di mischia del rugby, dove non si sa che cosa succede fino a che non esce fuori la palla e parte l’azione. Lo scrum si fonda sulla delega a gruppi di lavoro che devono fornire output concreti e funzionanti per ogni pacchetto di lavoro, ma non vengono controllati durante il processo di lavorazione. Il metodo è adatto soprattutto a progetti informatici ad alta turbolenza. Il posterLab si comporta come uno scrum team. https://it.wikipedia.org/wiki/Scrum_(informatica)
Nonaka e Takeuchi
La learning organization è l’azienda che non si cristallizza sui saperi acquisiti, ma continua ad apprendere passando da conoscenze tacite e implicite a conoscenze condivise ed esplicite. Il posterLab è un sistema formativo “esperto”, in quanto apprende facendo e funzionando per l’apporto continuo di coach, tutor, testimonial e partecipanti.
Vincenzo Petruzzi
La gamification interviene nel posterLab in quanto i contributi dei partecipanti sono scelti e premiati. Inoltre all’interno di tutto il percorso e della comunità di pratica si dà importanza al gioco e alla simulazione. Petruzzi collabora al progetto posterLab ed è autore di “Il potere della Gamification. Usare il gioco per creare cambiamenti nei comportamenti e nelle performance individuali”, Franco Angeli.
Fontana, Vogler
Lo storytelling è stato ampiamente utilizzato per sviluppare gli archi narrativi dei video di presentazione degli argomenti dei poster. Il modello dell’arco narrativo è quello proposto da Chris Vogler. Digital storytelling – http://bit.ly/1Efh5L1 Il posterLab può partire con i 40 minuti d’aula, oppure con un forum che propone la comunità di pratica. L’aula può essere destrutturata, informale, anche uno spazio all’aperto, oppure può essere organizzata con una grande LIM (lavagna interattiva multimediale) che visualizza i post it, colorati in magenta o cyan, che vengono inviati tramite l’apposita APP dai dispositivi mobili dei partecipanti. In questo momento, come si rileva dall’orologio posto in alto a destra della LIM, il tempo è scaduto e la testimonial risponde a qualche domanda dei partecipanti. In piedi a destra è il conduttore (in questo caso Marco Amicucci), a sinistra al notebook l’assistente tecnico e la tutor che fa da facilitatrice per tutti i partecipanti. All’estrema sinistra si vede il poster cartaceo che ha la funzione di tenere sotto gli occhi dei partecipanti la mappa visiva dell’argomento del posterLab.
Umberto Santucci http://www.umbertosantucci.com