Metti il benessere nella busta paga

Insieme agli aumenti, visite mediche, buoni pasto, babysitter, palestra, viaggi e libri. Il luogo di lavoro inteso come comunità. «E a guadagnarne non sono solo i dipendenti», spiegano alla Skilla.

In principio furono Enrico Mattei e Adriano Olivetti, precursori del benessere aziendale. Il padre dell’Eni fece costruire interi villaggi e quartieri per i dipendenti. Di Adriano Olivetti è leggendaria l’impronta umanistica: il luogo di lavoro inteso come comunità e spazio di arricchimento culturale e personale: biblioteche per i lavoratori, eventi culturali, nidi e asili vicini alla fabbrica. Sono i primi germi nati negli anni ‘60 di quello che oggi viene chiamato Welfare aziendale, di cui si parla sempre più incessantemente. Con questa espressione si intende l’insieme di beni e servizi che l’azienda eroga per i propri dipendenti, in modo da favorire la conciliazione tra la vita privata e quella professionale. Una pratica utilizzata soprattutto nei contratti di secondo livello. Per l’azienda è conveniente perché aiuta a contenere il costo del lavoro, incrementa la produttività, offre vantaggi fiscali, sostiene il reddito dei suoi dipendenti. Per i lavoratori migliora la qualità della vita. […]

Per leggere l’articolo completo clicca qui.

Scritto da: Team Skilla il 29 Novembre 2022

Potrebbe interessarti anche

© Copyright 2024 Amicucci Formazione | P.IVA 01405830439 | Cap. Soc.: Euro 100.000,00 (i.v.) | C.C.I.A.A. (Macerata) | R.E.A. (149815) | Privacy policy | Cookie policy