Collocare la persona al centro dell’esperienza di apprendimento, in modo tale che la formazione sia un processo inclusivo ed integrato nella sua daily journey, è la sfida a cui formatori e progettisti sono chiamati a rispondere. Puntiamo su una formazione autodiretta, capace di essere cercata e scelta, una formazione liquida, tanto da inserirsi nei piccoli spazi vuoti dell’esperienza quotidiana della persona. Come fare? Il microlearning è una delle risposte ed è per questo che rappresenta indubbiamente uno dei trend emergenti. Come ci suggerisce la parola stessa, il microlearning è un approccio che si fonda sulla granularizzazione dei contenuti della formazione che diventano brevi, leggeri e richiedono uno sforzo ridotto in termini di energia profusa nella fruizione. I contenuti sviluppati in una logica di microlearning sono pensati e progettati per una fruizione da mobile e coinvolgono il discente in momenti formativi “piccoli”, centrati su contenuti o task specifici e vissuti dal discente in modo consapevole. I vantaggi di tale approccio sono evidenti:
- flessibilità dell’apprendimento: la formazione può avvenire sempre e ovunque e si trasforma in un momento embedded e non separato dall’attività quotidiana
- possibilità di aggiornare in maniera facile e veloce i contenuti formativi
- una maggiore facilità di personalizzazione dei percorsi e dei programmi di apprendimento.
Naturalmente non siamo al riparo da rischi, quali: frammentarietà, banalizzazione, difficoltà di focalizzazione, progressivo abbassamento di motivazione nei confronti del processo di apprendimento. In tale ottica molte cose devono cambiare: cambia il modo di progettare, di scrivere contenuti, cambia in parte la realizzazione multimediale, le tecnologie a supporto, le strategie di coinvolgimento e ingaggio delle persone. Non ultimo deve adattarsi il mindset del discente al fine di acquisire le competenze necessarie a gestire la novità: un discente autonomo, curioso rispetto al cambiamento, dotato di quella learning agility che è indispensabile per cogliere le opportunità di una formazione liquida e sempre più dispersa nella mediasfera digitale. “The illiterate of the 21st century will not be those who cannot read and write, but those who cannot learn, unlearn, and relearn.” – Alvin Toffler Scopri di più su slideshare
Alessandra Scapati e Marco Amicucci