In questo articolo forniamo nozioni chiave e spunti di riflessione per comprendere che cos’è la singolarità tecnologica. Questo argomento, data la crescente diffusione di strumenti e soluzioni basati sull’Intelligenza Artificiale, sta guadagnando sempre più attenzione diventando oggetto di ampie discussioni e dibattiti.
Buona lettura 😉
Che cos’è la singolarità tecnologica?
Il concetto di singolarità tecnologica si riferisce al momento in cui, in futuro, la tecnologia, ed in particolare l’Intelligenza Artificiale, raggiungerà un livello di sviluppo tale da superare la capacità di comprensione e controllo degli esseri umani.
È importante specificare che si tratta di un argomento molto dibattuto e controverso. Non c’è consenso tra gli esperti rispetto a quando, ma anche proprio a se, tale scenario possa effettivamente verificarsi.
Perché “singolarità”?
Per comprendere la singolarità tecnologica e le differenti posizioni in merito è bene concentrarsi sul termine “singolarità”.
Il concetto di singolarità è comune a diversi ambiti scientifici (matematica, sociologia, psicologia, fisica ecc.) e, in generale, indica la situazione in cui ciò che è “normale” o convenzionale cessa di essere applicabile. È il punto critico che segna un cambiamento radicale, una rottura con il precedente stato delle cose.
In particolare, dal punto di vista matematico, la singolarità è il punto in cui un ente matematico, per esempio una funzione o una superficie, “degenera”, cioè perde parte delle proprietà di cui gode negli altri punti generici. In un punto singolare, per esempio, una funzione o le sue derivate possono non essere definite e nell’intorno del punto tendere ad infinito. Questa interpretazione è alla base della visione più ottimistica della singolarità tecnologica, adottata da chi sostiene che raggiunta la singolarità il progresso scientifico e la civiltà umana cresceranno in modo esponenziale, tenderanno all’infinito.
Dall’altro lato, invece, chi ha una visione meno positiva, o addirittura apocalittica, si riferisce alla singolarità secondo il punto di vista fisico, riferendosi, in particolare, alla singolarità gravitazionale. La singolarità gravitazionale è un concetto legato alla teoria della relatività generale di Einstein. Si tratta del punto in cui la curvatura dello spazio-tempo diventa infinita, dando origine ad un buco nero. In tale punto, chiamato proprio “singolarità”, si concentra tutta la materia esercitando un’enorme attrazione gravitazionale, tant’è che se un oggetto dovesse passargli vicino l’attrazione sarebbe talmente forte da impedirgli di sfuggire. L’oggetto precipiterebbe verso la singolarità.
Secondo i “pessimisti” la singolarità tecnologica rappresenta dunque il punto di non ritorno, che potrebbe portare addirittura all’estinzione del genere umano.
Un po’ di storia…
La nascita del concetto di singolarità tecnologica viene solitamente attribuita al matematico John von Neumann che, negli anni ’50, parlando dell’accelerazione del progresso tecnologico sostenne che la sua crescente velocità “dà l’impressione dell’avvicinarsi di una qualche “singolarità” nella storia dell’umanità”.
Fu però negli anni ’90 che il dibattito attorno al concetto di singolarità tecnologica prese slancio suscitando interesse e riflessioni in un crescente numero di intellettuali. In particolare, a rendere popolare il concetto furono lo scrittore Vernor Vinge con la pubblicazione del saggio “The Coming Technological Singularity“ e l’informatico direttore del reparto ingegneria a Google e scrittore Ray Kurzweil.
Ray Kurzweil ha elaborato la cosiddetta teoria o legge “dei Ritorni Accelerati“, teoria ancora oggi molto ripresa e dibattuta, secondo cui il progresso tecnologico segue un andamento esponenziale, non lineare. Secondo questa teoria man mano che la tecnologia avanza, il tasso di progresso stesso cresce. Questo significa che non solo la tecnologia migliora ma lo fa sempre più velocemente.
Negli anni successivi, la questione della singolarità tecnologica ha sollecitato l’interesse e l’analisi di diversi esperti e personaggi noti, da Stephen Hawking a Elon Musk. Questo dibattito ha continuamente acceso la curiosità dell’opinione pubblica. Tuttavia, negli ultimi mesi, con l’emergere e la diffusione di strumenti di Intelligenza Artificiale (ChatGPT, Midjourney, Bard ecc), il tema della singolarità ha assunto una centralità e un’attenzione senza precedenti da parte del grande pubblico.
Singolarità tecnologica e Intelligenza Artificiale
La singolarità tecnologica è strettamente legata all’Intelligenza Artificiale.
L’IA è la branca dell’informatica che si occupa di creare algoritmi e sistemi capaci di eseguire compiti e funzioni tipici dell’intelligenza umana ed è proprio la capacità delle macchine di apprendere e migliorarsi continuamente che ha portato all’idea che un giorno queste possano superare le nostre capacità e sfuggire al nostro controllo.
L’Intelligenza Artificiale rappresenta dunque una delle tecnologie chiave che potrebbe guidare verso la singolarità. In particolare, molti esperti e studiosi legano il concetto di singolarità all’AGI.
L’AGI o Intelligenza Artificiale Generale (Artificial General Intelligence) è una forma di Intelligenza Artificiale capace di eseguire qualsiasi compito intellettuale che un essere umano può essere in grado di svolgere, senza essere limitata ad un dominio specifico di competenza come l’IA “stretta” o “debole” (tipo di Intelligenza Artificiale oggi presente).
Molti teorici collegano la singolarità tecnologica allo sviluppo dell’AGI, poiché una tale intelligenza potrebbe migliorare sé stessa o creare Intelligenze Artificiali ancora più avanzate in un ciclo di feedback positivo (legge dei Ritorni Accelerati di Kurzweil). Questo potrebbe portare ad un susseguirsi di progressi tecnologici che andrebbero oltre la nostra capacità di previsione o comprensione.
Oggi più che mai diventa dunque fondamentale interrogarsi rispetto questo tema e, al di là delle diverse posizioni rispetto a come, se e quanto si potrebbe raggiungere la singolarità tecnologica, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e uno spirito critico. Dobbiamo continuare ad interrogarci ed esplorare le possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale con un’attenzione particolare alle potenziali implicazioni sociali, economiche e morali.