Approfondimenti

Sviluppo tecnologico e automazione secondo il Future of Jobs Report 2023

La Quarta Rivoluzione Industriale ha accelerato il ritmo dell’adozione delle tecnologie e ha ridefinito il rapporto tra uomini e macchine nei diversi settori ed aree geografiche. La tecnologia sta modificando il modo in cui lavoriamo, ma anche il contenuto del lavoro e le competenze necessarie. Comprendere in che modo le tecnologie influiranno sul mercato del lavoro è fondamentale per determinare se le persone saranno in grado di passare dalle occupazioni in declino ai lavori di domani.

Il quadro generale: macro-trend e occupazione

Il Future of Jobs Report indaga le aspettative delle aziende rispetto all’impatto dei macro-trend (transizione verde, sviluppo tecnologico, tendenze macroeconomiche e geopolitiche, preferenze dei consumatori) sul mondo del lavoro per i prossimi 5 anni (2023-2027).
Tra i marco-trend sopra citati, le aziende si aspettano che a guidare la crescita dei posti di lavoro saranno gli investimenti per facilitare la transizione verde. In particolare, la più ampia applicazione degli standard ESG e la localizzazione delle catene di fornitura genereranno la più forte crescita netta di posti di lavoro, stimata a circa +1 milione.
Un esame più approfondito dei dati rivela che la creazione di posti di lavoro sarà pronunciata nei settori Energia e Materiali e Infrastrutture. Rispetto ai quali circa il 10% delle aziende prevede la creazione di nuovi posti di lavoro.
In generale, a livello globale, la transizione verde potrebbe creare, entro il 2030, 30 milioni di posti di lavoro nel settore dell’energia pulita, dell’efficienza e delle tecnologie a basse emissioni.
Anche il progresso tecnologico, attraverso la sempre maggiore adozione di nuove tecnologie e la crescita dell’accesso al digitale, guiderà, secondo la metà delle aziende intervistate, la crescita occupazionale. I datori di lavoro si aspettano, infatti, che la maggior parte delle tecnologie contribuisca positivamente all’occupazione.
Invece, per quanto riguarda la riduzione di posti di lavoro, i fattori ritenuti responsabili sono: il rallentamento della crescita economica, la carenza di rifornimenti, l’aumento del costo dei fattori di produzione e l’aumento del costo della vita per i consumatori.

Tecnologie: impatto sul business e sull’occupazione

L’85% delle aziende intervistate ha identificato la crescita nell’adozione di nuove tecnologie e la più ampia diffusione dell’accesso al digitale come i fattori che con maggiore probabilità guideranno la trasformazione al loro interno.
Come negli anni precedenti, Big Data, Cloud Computing e l’Intelligenza Artificiale sono in cima all’elenco delle tecnologie che verranno adottate.
Nello specifico, secondo il Report , l’analisi dei Big Data, le tecnologie per la gestione dei cambiamenti climatici e dell’ambiente, la crittografia e la cyber security dovrebbero essere i principali motori della crescita occupazionale.
Anche l’Intelligenza Artificiale porterà significative perturbazioni nel mercato del lavoro, con un sostanziale numero di aziende che prevede una perdita di posti di lavoro in alcuni settori controbilanciata dalla crescita dell’occupazione in altri, mantenendo comunque un saldo positivo.
Infine, per quanto riguarda l’Intelligenza Artificiale generativa, sulla base delle aspettative delle aziende intervistate, viene stimato che il 19% della forza lavoro potrebbe vedere automatizzata la metà delle proprie attività. Questo comporterebbe, secondo alcuni, una riduzione dell’occupazione a livello globale, mentre altri si aspettano che ciò comporti una crescita dei posti di lavoro totali.

Prospettive per l’automazione

Le precedenti edizioni del Future of Jobs Report hanno documentato le evoluzioni e i cambiamenti del rapporto tra mansioni svolte da esseri umani e quelle svolte da macchine e algoritmi. Dall’analisi degli ultimi dati raccolti emerge che la percentuale di attività automatizzate è aumentata meno di quanto previsto in precedenza.
Le organizzazioni oggi stimano che il 34% dell’attività lavorativa viene eseguito dalle macchine, mentre il restante 66% viene eseguito da esseri umani. Ciò rappresenta un aumento di solo l’1% rispetto al livello di automazione stimato dagli intervistati dell’edizione 2020.
Sono state quindi disattese le aspettative degli intervistati dell’edizione precedente, secondo i quali la metà delle attività aziendali sarebbe stata automatizzata nei successivi cinque anni. Complessivamente, rispetto al 2020 i datori di lavoro hanno rivisto le loro previsioni per l’automazione futura al ribasso, passando dal 47% di automazione entro il 2025 previsto nel 2020 al 42% di automazione entro il 2027.
Questo cambiamento di aspettative, che si riflette nelle stime, potrebbe essere dovuto ad un più ampio cambiamento di prospettiva e, in particolare, al diffondersi dell’idea che macchine e algoritmi aumentino ed integrino le prestazioni umane piuttosto che sostituirle.
A tal proposito è interessante notare che, mentre il tasso di automazione generale cresce più lentamente rispetto a quanto precedentemente previsto, si prevede un aumento significativo dell’automazione dei compiti di ragionamento e decision making, soprattutto per l’analisi di dati e informazioni, grazie al supporto fornito da sistemi di Intelligenza Artificiale.

In conclusione

Dallo scenario fotografato e previsto dal Future of Jobs Report emerge che il progresso tecnologico continuerà a generare notevoli trasformazioni.
Il futuro del lavoro si gioca tutto sull’equilibrio delicato tra uomini e macchine. L’adozione delle nuove tecnologie richiederà lo sviluppo di nuove competenze, ma anche una riflessione approfondita sulle implicazioni sociali, economiche ed etiche. Solo in questo modo sarà realmente possibile coglierne le opportunità.

Scritto da: Arianna Meroni e Camilla Zan il 27 Giugno 2023

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