Coordinamento a cura di Roberta Morici, Business Development Director – Digital Culture Programs, Cefriel, e Federico Amicucci, Innovation and Digital Offer Director, Skilla.
Conduzione a cura di Andrea Cabrini, Managing Editor, Class CNBC.
75 minuti di aggiornamento. Eventi online gratuti, iscrizione obbligatoria.
I prodotti intelligenti oggi fanno sempre più parte della vita di tutti noi. Li usiamo quotidianamente, anche senza rendercene conto.
Qual è la definizione di smart product? Quali sono gli elementi che compongono uno smart product? La progettazione dei prodotti è cambiata radicalmente dall’introduzione delle tecnologie digitali. In questa sessione vediamo come valorizzare questa opportunità con molteplici punti di vista: vantaggi di business, analisi di processo, possibilità di automazione, valutazione tecnologica e disegno dell’esperienza degli utenti.
Roberto Farina è laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano. Ha oltre 10 anni di esperienza in innovazione, formazione e ricerca, con un forte background tecnico nella progettazione di sistemi embedded, tecnologie cloud e sistemi IoT. È responsabile della practice IOT in Cefriel, dove realizza progetti di innovazione per clienti italiani e internazionali.
Federico Piccinini è laureato in Industrial Design & Engineering al Politecnico di Milano, si occupa anche di user experience da quando nel 2010 è arrivato l’iPad in Italia. In Cefriel è responsabile della practice Design assieme al suo team che lavora con approccio design thinking nel fare ricerca human-centered, disegnare esperienze e prodotti digitali e fisici, con un focus particolare su smart products e nuovi prodotti/servizi aziendali.
La trasformazione digitale derivante dal contesto Industry 4.0 coinvolge le competenze delle persone, la professionalità, i processi e i sistemi produttivi e richiede il coinvolgimento di tutta l’azienda e di tutta la filiera, partner e fornitori compresi. Rappresenta un nuovo modo di “interagire digitale”, più efficace ed efficiente. Ma come realizzarlo? Vengono presentate tecnologie abilitanti e casi applicativi per aiutare a comprendere ruolo, importanza e benefici attesi da questo nuovo paradigma, con un focus sulle tecnologie di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, per fornire una panoramica delle applicazioni industriali e i possibili casi d’uso del controllo da remoto nei contesti industriali.
Confronto e conclusioni con la partecipazione di Ezio Fregnan, COMAU Academy – Director
Nadia Scandelli è laureata in Ingegneria delle telecomunicazioni presso il Politecnico di Milano. Dal 2005 lavora in Cefriel come responsabile della Practice Smart Factory, responsabile della gestione del team e della definizione della strategia e della value proposition sulle tematiche industria 4.0. Ha collaborato con importanti centri di ricerca europei come Fraunhofer Institute, DFKI e CEA, per Cefriel partecipa al Cluster Nazionale “Fabbrica Intelligente”, è membro dello Steering Committe GTT3, è membro del Comitato Tecnico Scientifico del Competence Center “MADE”.
Giuseppe Gramazio è laureato in Informatica presso l’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dal 2002 lavora in Cefriel dopo aver conseguito il master “Progettazione di servizi radiomobili web based” presso lo stesso Cefriel. Dopo essersi specializzato nella progettazione e realizzazione di interface web e mobile, attualmente è responsabile della Practice Web Mobile e Wearable costituita da un team di sviluppatori, architetti e progettisti software focalizzati nei tre ambiti di sviluppo specifici. È coinvolto in contesti sia nazionali che internazionali e di ricerca.
I dati, che raccogliamo in sempre maggiore quantità, nascondono un valore enorme che è fondamentale sapere estrarre nel modo più opportuno per essere competitivi e differenziarsi dai concorrenti. In questa sessione scopriamo cosa significa e come si realizza il «Data Driven Decision Making». Vediamo quali sono e come si usano gli strumenti principali, di cui oggi sentiamo molto parlare, come la data analytics, l’intelligenza artificiale e la data visualization. Capiamo come combinarli opportunamente per costruire il giusto processo di analisi, e comprendiamo i principali vantaggi e le sfide legate a questo nuovo modo di lavorare.
Confronto e conclusioni con la partecipazione di Paolo Ciceri, Rinascente – CIO
Esther Ferruccio è laureata in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano. Specializzata nei temi di Data Visualization e percezione visiva si occupa in Cefriel dal 2014 degli ambiti di Dashboarding, Reporting e User Experience. Attraverso un approccio strutturato fondato sui principi dello user center design collabora a progetti di Data Strategy aiutando le aziende a fruire e trovare insight nel loro patrimonio informativo.
Luca Mastrangelo è laureato con Lode in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano, lavora in Cefriel nella practice Data Visualization, Analytics e Machine Learning all’interno di progetti di innovazione e ricerca su tutti e tre gli ambiti. È docente sui temi dell’Intelligenza Artificiale nei corsi di formazione erogati per aziende private e nei Master universitari, rivolgendosi sia ai manager interessati a capire come applicare queste tecnologie nei processi di business che agli esperti che intendono approfondirne i dettagli tecnici, tecnologici e implementativi.
L’avvento dell’AI ha portato una nuova generazione di soluzioni digitali, con notevoli benefici fino a poco tempo fa impensabili, ma anche la sfida di inserirle in maniera efficace nei processi produttivi. Parallelamente agli aspetti tecnologici è fondamentale comprendere tutte le complessità e le sfide connesse all’uso dell’AI, per poterla adottare consapevolmente. In questa sessione scopriamo cosa significa Responsible AI e quanto è importante tenere conto di aspetti come la trasparenza, l’etica, l’inclusività, l’interpretabilità, l’affidabilità e la sicurezza. Inoltre si approfondisce la relazione tra l’uomo e la macchina, chiedendoci quanta intelligenza umana serve per farne funzionare una artificiale e soprattutto come progettare soluzioni digitali ibride e come misurare e massimizzare il «trust» degli utenti verso l’AI.
Luca Mastrangelo è laureato con Lode in Ingegneria Informatica presso il Politecnico di Milano, lavora in Cefriel nella practice Data Visualization, Analytics e Machine Learning all’interno di progetti di innovazione e ricerca su tutti e tre gli ambiti. È docente sui temi dell’Intelligenza Artificiale nei corsi di formazione erogati per aziende private e nei Master universitari, rivolgendosi sia ai manager interessati a capire come applicare queste tecnologie nei processi di business che agli esperti che intendono approfondirne i dettagli tecnici, tecnologici e implementativi.
Ilaria Baroni è ricercatrice e project manager nella practice Knowledge Technologies di Cefriel, dove si occupa di Human Computation, User Experience e tecnologie di Web Semantico, applicati all’ambito Smart Cities e mobilità. Ha lavorato precedentemente come project manager per l’area ricerca dell’azienda di telemedicina Telbios s.r.l. e presso il dipartimento “eServices for Life and Health” dell’Ospedale San Raffaele di Milano, dove si è occupata per più di 10 anni di progetti di ricerca focalizzati sulla salute, con il coinvolgimento di diverse tecnologie (IoT, cloud computing, robotica cognitiva, etc.), sia a livello nazionale che europeo.
Il ruolo pervasivo delle tecnologie digitali consente di generare un’ampia e diversificata quantità di dati e informazioni. Si sta quindi sempre più consolidando l’opportunità per imprese, enti e associazioni di fare leva sui propri flussi informativi per instaurare relazioni di collaborazione con altri soggetti al fine di «sbloccare» ulteriore valore per il proprio business. La sessione illustra il trend degli «ecosistemi digitali» quale occasione per lo scambio regolamentato delle informazioni tra molteplici soggetti ed analizza alcuni casi in perimetri di adozione diversificati: internamente ad una azienda / gruppo industriale, tra i partner di una stessa filiera, in contesto «open».
Confronto e conclusioni con la partecipazione di Graziella Gavezotti, Edenred Italia Fin s.r.l.– Presidente
Michele Bonardi è laureato in Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano e Politecnico di Torino, ha conseguito il diploma di Alta Scuola Politecnica. Lavora in Cefriel dal 2008, dove attualmente è responsabile della practice Digital Ecosystems e si occupa dello sviluppo della value proposition nell’ambito degli ecosistemi digitali.
Dal 2010 al 2015 ha guidato il Technical Management Board dell’iniziativa E015 Digital Ecosystem. Negli anni ha supportato numerose realtà industriali nell’adozione del paradigma di collaborazione proprio degli ecosistemi digitali
Emiliano Sergio Verga è laureato in Ingegneria Energetica, ha conseguito un master in IT Governance presso il Politecnico di Milano. Lavora in Cefriel in qualità di Digital Ecosystem Manager dal 2013. Dal 2016 è Coordinatore Scientifico e Project Manager dell’Ecosistema Digitale E015. Svolge il ruolo di docente di Digital Ecosystems e di Circular Economy nell’ambito di diversi corsi di formazione aziendale e Master del Politecnico di Milano.
La sicurezza informatica costituisce oggi più che mai un fattore cruciale per le aziende di qualsiasi settore e dimensione. La pandemia ha influito profondamente sui processi di trasformazione digitale e sociale. Il cybercrime ha sfruttato la contingenza introducendo tecniche di attacco mai viste prima. L’adozione di tecnologie all’avanguardia e di processi considerati efficienti in accordo con gli standard non sembrano più essere misure sufficienti, perché gli attacchi informatici fanno sempre più affidamento sulla vulnerabilità umana. È fondamentale quindi estendere la governance della sicurezza per includere l’elemento umano e i comportamenti degli utenti tra i fattori di rischio.
Confronto e conclusioni con la partecipazione di Roberto Tonet, Generali Academy Italia
Enrico Frumento è specializzato nel campo della sicurezza informatica nel quale lavora da diversi anni sia a livello italiano che europeo. È autore di numerose pubblicazioni su riviste internazionali e libri a tema. È membro delle principali associazioni europee che si occupano di cybercrime. I suoi oltre 20 anni di attività di ricerca si concentrano su la sicurezza non convenzionale, le tattiche e le tecniche delle tecnologie di intelligence della criminalità informatica, il contrasto all’ingegneria sociale, sistemi di calcolo del cyber rischio per la valutazione delle vulnerabilità nelle organizzazioni.
In un contesto dove le decisioni devono essere sempre più data-driven, gli strumenti di People Analytics o HR Analytics sono imprescindibili per ottimizzare i processi di recruiting, gestione dei talenti, formazione, ma anche per impostare azioni utili al miglioramento delle performance aziendali e della Employee Experience. In particolare, nel contesto della formazione le misurazioni quantitative e i modelli statistici possono essere applicati sia per le decisioni relative alla pianificazione annuale della formazione, che alla valutazione dell’impatto della formazione sulle performance di business, rinforzando la relazione tra HR e Business.
Confronto e conclusioni con la partecipazione di Stefano Angilella, Avanade – HR and Facility Lead for ICEG (Italy, Central Europe and Greece)
Roberta Morici è laureata in Sociologia, ha oltre 25 anni di esperienza nella consulenza organizzativa e nella formazione manageriale per aziende di vari settori. Le sue aree di competenza sono: progettazione ed erogazione di programmi di formazione e sviluppo, metodologie di apprendimento, comunicazione e cultura organizzativa, change management. In Cefriel è responsabile del business development dei programmi di formazione specialistica e Digital Culture per neolaureati e professionisti.
Teodoro De Giorgio è laureato in Ingegneria Informatica per la Comunicazione al Politecnico di Milano. Da sempre appassionato di tecnologie digitali e delle potenzialità/impatti di questi strumenti all’interno della vita delle persone, lavora in Cefriel dal 2008. Negli anni ha partecipato a progetti di consulenza, ricerca e innovazione per pubbliche amministrazioni e clienti in Italia e all’estero. Gestisce progetti Data Driven nell’ambito People Analytics per la gestione delle attività di formazione all’interno di Corporate Academy ed è docente di Data Driven Decision Making e Project Management nei corsi aziendali e nei Master Universitari.
La tecnologia Blockchain è passata dalla sperimentazione al mercato: diverse aziende stanno intraprendendo dei progetti pilota per comprendere come introdurla nei processi aziendali e quali impatti possa avere sul proprio business. Blockchain è un sistema che aiuta la logica “collaborativa”, che contribuisce a trasformare le modalità con cui le aziende lavorano e scambiano valore le une con le altre, attraverso il consenso e gli smart contracts. La sessione si focalizza sulle possibili applicazioni nel settore manifatturiero, retail e logistica, soprattutto nell’area della supply chain per lo sviluppo di soluzioni nei processi di tracciabilità e di certificazione di provenienza e autenticità del prodotto, anche in ottica di economia circolare e sostenibilità.
Confronto e conclusioni con la partecipazione di Marco Gazzuolo, IT Architect, ENEL
Nadia Fabrizio è laureata in Matematica Applicata presso l’Università degli Studi di Milano, lavora in Cefriel dal 2004. Dal 2015 coordina progetti europei H2020 nei programmi Shift2RAIL e EIT Fintech Action Line. Ha collaborato con la Google’s Digital News Initiative su temi del Web 3.0. E’ membro MIUR per il coordinamento del programma quadriennale H2020-COST Fintech & AI for Transparency in Finance. È Editorial Board di Frontiers in Blockchain in Finance. E’ Membro della Task Force Blockchain della EU SME Alliance, di WTSC-Financial Cryptography, e della rete nazionale DeCifris-chain.
Come stimolare la collaborazione degli utenti attraverso applicazioni digitali? Come sensibilizzare e motivare le persone, sia dipendenti che clienti, alla partecipazione? Ciascun individuo è sensibile a diversi tipi di incentivo, da quelli più monetari e tangibili a quelli più sociali e intangibili, sia nella propria vita privata che in quella professionale. In questa sessione si discute di come la progettazione di soluzioni digitali possa tener conto di questi aspetti, con stimoli ludici come la gamification o con riflessioni personali come con la nudge theory che punta ad un impatto sui comportamenti.
Irene Celino è una computer scientist con la passione per la ricerca e l’innovazione. Esperta di tecnologie Web e di dati, coordina la Practice Knowledge Technologies, in cui lavora con un gruppo di talentuosi professionisti specializzati in Human Computation e Semantic Interoperability, con un focus particolare su Smart Cities e trasporti/mobilità. Ha 15+ anni di esperienza in 30+ progetti di ricerca cooperativa a livello regionale, nazionale ed europeo. È autrice di 100+ pubblicazioni scientifiche; il suo lavoro scientifico e di ricerca applicata è stato riconosciuto a livello internazionale con l’attribuzione di diversi premi.
Federico Piccinini è laureato in Industrial Design & Engineering al Politecnico di Milano, si occupa anche di user experience da quando nel 2010 è arrivato l’iPad in Italia. In Cefriel è responsabile della practice Design assieme al suo team che lavora con approccio design thinking nel fare ricerca human-centered, disegnare esperienze e prodotti digitali e fisici, con un focus particolare su smart products e nuovi prodotti/servizi aziendali.
Le reti mobili hanno giocato e potranno giocare in futuro, ancora di più con le nuove generazioni di sistemi cellulari (5G e beyond 5G), un ruolo primario nelle nostre vite e in numerosi settori della società e dell’economia con lo scopo di migliorare la produttività, ridurre i costi ed aumentare la qualità della vita. Il 5G è una tecnologia che, integrata con l’IoT, il cloud, le blockchain, la cybersecurity, abilita nuove opportunità già evidenti in diversi settori quali Health, Education e Manufacturing, in cui l’aumento della potenzialità della rete consente la distribuzione e la fruizione di contenuti digitali e la possibilità di intervenire da remoto con grandissima precisione e tempestività: alcuni esempi sono diagnosi e gli interventi medici da remoto, veicoli a guida autonoma nelle smart city, robot telecomandati per il soccorso, droni per la mobilità delle merci.
Sara Grilli è laureata in Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Milano. Comprovata esperienza nella consulenza di fascia alta, con particolare riferimento all’innovazione di business, di prodotto/servizio e di processo, e nella preparazione e gestione di progetti di ricerca a finanziamento europeo e nazionale. Competenze avanzate in project management, agile project management, telecommunications networks e 5G. Attività di docenza qualificata svolta a livello nazionale ed internazionale nelle discipline di: Project Management (Certificazione PMP), Agile Project Management e Telecommunication Networks.
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